Alla fine è arrivato lo sciopero. Da mesi sindacati e lavoratori lanciano segnali e veri e propri sos perché la situazione è ormai insostenibile. Trasferte a Palermo, sit-in davanti la sede dell’Asp, fiumi di parole raccolte in decine di comunicati stampa, una manifestazione davanti Palazzo Zanca per chiedere aiuto anche alla nuova amministrazione, nonostante non abbia in mano gli strumenti per risolvere il problema. Per i lavoratori della cooperativa Teseos che gestisce i servizi riabilitativi per conto dell’Asp ormai è necessario passare alle maniere forti. E così hanno deciso di fermarsi, incroceranno le braccia il prossimo giovedì 11 luglio nella speranza che almeno questo serva a ottenere delle risposte. Uno sciopero proclamato dai Segretari Generali delle Funzioni Pubbliche di Cgil e Cisl per rivendicare il pagamento degli stipendi dopo il fallimento del tentativo di conciliazione e di raffreddamento del conflitto svoltosi nei giorni scorsi.
“Non è possibile continuare con questo sistema che mortifica lavoratori e utenti. I lavoratori sono allo stremo non percepiscono gli stipendi dal mese di gennaio e devono comunque garantire i servizi e le prestazioni domiciliari ai pazienti e ormai privi di mezzi di sussistenza non possono raggiungere neanche il posto di lavoro. Altri sono costretti a raggiungere a piedi i pazienti a domicilio” dichiarano i segretari Clara Crocè e Calogero Emanuele. I sindacati più volte hanno denunciato che la cooperativa Teseos, nonostante negli ultimi mesi abbia ricevuto da parte di SSR oltre un milione di euro, non ha pagato gli stipendi ai lavoratori.
“Abbiamo richiesto alla Società servizi riabilitativi di non liquidare nessuna somma alla cooperativa e di pagare direttamente i lavoratori. Al riguardo la società non ha assunto alcuna decisione. Non abbiamo notizie neanche dell’Amministratore unico nominato di recente dalla Regione. L’Amministratore unico di SSR , il dott. Antonio Lo Presti , e il Commissario dell’ASP Magistri- non possono stare a guardare – commentano Crocè e Emanuele- devono farsi carico della vertenza e garantire gli stipendi ai lavoratori e la continuità delle prestazioni agli utenti.
Per queste ragioni si va verso lo sciopero. E potrebbe essere solo il primo di una lunga serie di proteste che infiammeranno l’estate nel settore dei servizi socio-sanitari.