“Giornalmente alcuni lavoratori che prestano la loro attività presso il plesso comunale sito in Piazza Vittoria, l’ex Real Convitto Dante Alighieri, vivono una situazione di estremo disagio”. Anche la Uil interviene sul dibattito in merito alle condizioni dell’Istituto che ospita il Dipartimento Urbanistica. “Ancora oggi, a distanza di qualche mese dal trasferimento dalla sede in Via Industriale – scrive il sindacato – si riscontrano una serie di disfunzioni e criticità, che con il passare dei giorni, diventano sempre meno tollerabili, a discapito non solo della sicurezza e della salute dei lavoratori, ma anche della loro dignità lavorativa”.
E via con la solita serie di criticità riscontrate: “Alcuni uffici sono prive di idonea illuminazione artificiale, mancando non solo le lampade, ma anche i porta lampade ed i lampadari (solo fili che escono dal soffitto). La sola illuminazione naturale in alcuni giorni ed in particolare nelle ore pomeridiane, non permette l’attività lavorativa, con tutte le conseguenze del caso, anche nei riguardi dell’utenza. I locali adibiti a servizi igienici, privi di ogni utile intervento manutentivo, non dispongono accessori (porta carta igienica, spazzoloni per i water, asciugamano ecc.) e solo alcuni erogano acqua calda presentando, pertanto, evidenti limiti al loro utilizzo sia da parte dei dipendenti che dell’utenza. Nei locali privi di impianto di riscaldamento/condizionamento, vengono utilizzate stufe elettriche che spesso causano il superamento del limite di potenza con il conseguente distacco dell’energia elettrica con possibili danni alle delicate attrezzature informatiche. Anche sotto il profilo dell’abbattimento delle barriere architettoniche i locali, privi di un impianto elevatore ascensore, pongono notevoli problemi sia ai lavoratori che all’utenza. La movimentazione dei fascicoli dall’archivio, posto nel seminterrato, agli uffici è oltremodo gravosa per l’assenza di un montacarichi. Anche sotto il profilo della privacy numerose sono le carenze, poiché le pareti divisorie non sono a tutt’altezza delimitando solo parzialmente uffici con utenze diverse ed ambienti spesso affollati. Le uscite di sicurezza affacciano sul giardino interno che presenta prospetti fortemente ammalorati con vistosi problemi di distacco e caduta di materiali (intonaci, copri ferro ecc.) che possono comportare grave pericolo. Lo stesso accesso allo stabile è di fatto impedito alle persone con ridotta capacità motoria, mancando qualsiasi accorgimento per il superamento delle barriere architettoniche, così come già segnalato per gli altri livelli. Paradossale appare la circostanza segnalata nella considerazione che gli Uffici che presentano tali limiti sono gli stessi che per legge verificano il rispetto dell’abbattimento delle barriere architettoniche per tutti gli edifici, pubblici e privati”.
La richiesta, rivolta all’amministrazione comunale, è quella di attivarsi “per l’immediata risoluzione delle criticità elencate anche al fine di poter attestare l’agibilità dei locali dello stabile, garantendo le necessarie coperture assicurative in caso di infortuni ed incidenti”.