Presente il senatore Gibiino, primo firmatario del disegno di legge: "Tra slot, scommesse e lotterie varie vengono giocati 96 miliardi di euro a fronte dei 300 milioni che vengono giocati nelle case da gioco"
TAORMINA. Erano i primi anni ’60 quando a Taormina aprì il Casinò, ad opera di Mimì Guarnaschelli, nella mitica Villa Mon repos. Durò poco. La capitale siciliana del turismo si sentì scippata e bistrattata, considerato che le case da gioco altrove rimasero aperte. Da allora il dibattito non si è mai spento. Ed affascina gli amanti dei tavoli verdi, oggi come allora. Negli ultimi lustri si è parlato anche di “Gaming hall”, la casa da gioco virtuale e sono state intraprese diverse battaglie. A riaccendere i riflettori sul tema è stato il senatore Vincenzo Gibiino, primo firmatario di un disegno di legge delega che si propone di modificare l'attuale disciplina in materia di case da gioco consentendone l'apertura nelle località a vocazione turistica. Il ddl è stato presentato a Palazzo dei Giurati, sede del Comune di Taormina. Il senatore tiene ad evidenziare che non si deve ricandidare e che quindi non vi sono fini elettoralistici nell’iniziativa.E spiega che “l'apertura di case da gioco rappresenta prima di tutto un' occasione per creare nuova e maggiore ricchezza nei territori che le ospitano e aiuta a sviluppare il turismo. Da qui il disegno di legge”.
Gibiino ha aggiunto che cambiando l’iter autorizzativo “saranno direttamente i Comuni a chiedere l'apertura di nuove Case da gioco al Ministro per lo sviluppo economico, che autorizza di concerto con il Ministro dell'interno, per le questioni inerenti l'ordine pubblico. E di concerto con il Ministro dell'economia e finanze per le questioni che riguardano tutte le problematiche fiscali connesse con il gioco d'azzardo. Non a caso è stata scelta la perla dello Jonio: Taormina sarebbe la sede ideale per un casinò come può esserlo Cefalù o Monreale o Erice per la Sicilia occidentale”. Il disegno di legge affronta, poi, un'altra delicata questione che è quella di riportare il gioco alla sua più opportuna vocazione, quella di intrattenere i vacanzieri nei periodi di villeggiatura. “Perché purtroppo – chiosa il senatore – il gioco in molti casi diventa una patologia clinica, tanto che ormai si parla chiaramente di ludopatia, per chi venga colpito dalla ossessione del gioco. Vogliamo razionalizzare tutto ciò che l’assenza di regole ha determinato in Italia in questi ultimi 70, 80 anni, ossia la proliferazione di slot in luoghi non adatti”.
Vengono poi sciorinati dei dati. “Tra slot, scommesse e lotterie varie – incalza il senatore – vengono giocati 96 miliardi di euro a fronte dei 300 milioni che vengono giocati nelle case da gioco. Per questo motivo vogliamo riportare nell’alveo della trasparenza i flussi di denaro, quindi in luoghi che prevedano la registrazione della persona che vuole accedere alle sale, e delle somme di denaro che gioca. Infine, terzo punto fondamentale di questa proposta di legge – conclude Gibiino – è vietare i giochi online”. La conferenza stampa (alla quale è intervenuto anche il sindaco, Eligio Giardina) è stata voluta dal presidente del Consiglio Antonio D’Aveni, il quale avuta notizia del disegno di legge, che non è finalizzato ad aprire il Casinò a Taormina ma a regolamentare la materia, ha invitato il senatore Gibiino.
Carmelo Caspanello