Ancora un’altra settimana. Si prende tempo a Palazzo Zanca, si ragiona, si valuta cosa fare e come muoversi. La Messina Servizi Bene Comune tiene banco, le due corpose delibere per la costituzione della nuova società, l’affidamento del servizio in house providing e il contratto di servizio che regolerà i rapporti tra Comune e azienda restano temi caldissimi. Anche in questo lunedì il futuro dei rifiuti ha monopolizzato i lavori della I commissione Bilancio che la scorsa settimana si era chiusa con il via libera al provvedimento che sancisce la nascita della MessinaServizi, pronto adesso ad approdare in consiglio comunale. Manca però l’altro atto, quello più significativo, in quanto sancisce l’affidamento e il contratto di servizio. La delibera ha fatto la sua prima apparizione in I commissione, ha animato un altro dibattito ma che alla fine non ha messo tutti d’accordo, convincendo i consiglieri a tornare sull’argomento anche la prossima settimana. Bisognerà approfondire ancora, soprattutto i passaggi che già oggi i consiglieri comunali hanno iniziato a scandagliare insieme agli assessori Daniele Ialacqua e Luca Eller Vainicher. Al primo posto: i lavoratori. I consiglieri hanno posto numerosi quesiti sul passaggio dei dipendenti di Messinambiente alla nuova società, hanno chiesto garanzie, hanno tirato in ballo l’ipotesi Srr che è stata sollevata dal Dirigente dell’Ufficio del Lavoro Gaetano Sciacca (VEDI QUI), hanno provato a fare luci su alcuni dubbi che arrivano dal nuovo decreto 175 sulle società partecipate della Legge Madia. E’ stato il consigliere Franco Mondello a leggere per intero l’art. 19 che riguarda proprio la gestione del personale, soffermandosi sul fatto che nelle delibere dell’amministrazione Accorinti non sarebbe specificato in modo chiaro come avverrà il trasferimento del personale. A rispondere ci ha pensato l’assessore Daniele Ialacqua: “La normativa non è un limite, ma una possibilità che disciplina il passaggio del personale. La garanzia tra l’altro è rappresentata dai contratti nazionali Federambiente e Assoambiente, oltre che dal Codice civile. Le cose si devono fare osservando la normativa. Alla nuova società transiterà tutto il personale, così come è stato stabilito nel piano Aro che prevede anche le necessarie coperture finanziarie. Non comprendo questi allarmismi. C'è chi continua ad alimentare questa questa tensione ed è squallido creare preoccupazioni ai lavoratori e alle loro famiglie. Gli atti sono stati approvati dalla Regione, dai Revisori dei Conti, dal Ragioniere generale, quale altra asseverazione ci serve?”. Per l’assessore quella della MessinaServizi è e deve rimanere una scelta politica.
Ovviamente resta nell’aria la forte preoccupazione per ciò che accadrà a Messinambiente. Domani ci sarà l’assemblea dei soci che riunirà Comune e società in vista dell’udienza del prossimo 8 febbraio. Se Messinambiente vorrà presentarsi in aula con una proposta di concordato fallimentare dovrà essere il Comune a trovare la necessaria copertura finanziaria del debito milionario che rischia di affondare la partecipata. Una partita difficilissima che si giocherà nell’arco di una settimana.
Francesca Stornante