Nel maggio 2012, la dott.ssa Gabriella Tigano, direttore dei lavori nel cantiere di scavi che ha riportato alla luce i perimetri murari dell’antico abitato della cittadella fortificata di Milazzo, otteneva dal dirigente comunale pro tempore ai LL.PP. l’approvazione di una perizia di variante con la quale venivano stornate alcune somme del maxi finanziamento di 11 milioni di euro, concesso per i restauri della stessa cittadella fortificata, allo scopo di allestire un piccolo spazio museale in cui valorizzare adeguatamente i numerosi reperti rinvenuti durante la campagna di scavi archeologici del biennio 2008/09.
Con delibera n. 48 del 28.05.2014, esecutiva, la Giunta Municipale approvava il progetto esecutivo relativo all’allestimento museale, da eseguirsi in una sala del Monastero delle Benedettine, mentre con determinazione dirigenziale n. 06 del 08.01.2015 il Dirigente del IV settore aggiudicava la fornitura delle strutture espositive (in particolare 3 grandi vetrine) alla ditta Grasso Forniture srl con sede in Catania. Tale fornitura è stata regolarmente eseguita, come attestano la contabilità finale ed il certificato di regolare esecuzione adottati con determina del dirigente del IV settore n. 600 dell’8 novembre 2016.
“Tutto ciò premesso – fa sapere la Società di Storia Patria che gestisce con i volontari e in forma gratuita gli spazi interni al Castello – questo spazio museale, dopo ben 7 anni di attesa, rimane ancora una chimera, benché siano trascorsi quasi 3 anni dalla suddetta fornitura e malgrado sia stata stipulata la polizza assicurativa dal Comune per la relativa esposizione di reperti archeologici”
“Anche la donazione, da parte del ns. sodalizio e della Proloco Milae, di un impianto antifurto collocato nel 2017 nello stesso Monastero delle Benedettine, allo scopo di accelerare l’inaugurazione dello spazio espositivo, non ha avuto alcuna efficacia, visto che dopo alcuni mesi è stato centrato da un fulmine che lo ha distrutto. Spesa eseguita inutilmente dal nostro sodalizio e dalla Proloco Milae in quanto, peraltro, la cittadella fortificata all’epoca non risultava coperta da copertura assicurativa e dunque non è stato possibile recuperare tramite la compagnia di assicurazione il relativo risarcimento. Abbiamo avuto inoltre notizia di alcuni adempimenti procedurali di competenza del Comune, in particolare documentazione amministrativa redatta in ritardo, che avrebbe frenato l’allestimento.”