Il Distretto 32 di Taormina ha avviato un percorso innovativo di accompagnamento dei soggetti in condizione di marginalità sociale in sinergia con il Coordinamento dei tre Atenei pubblici siciliani (Catania, Messina e Palermo). L’obiettivo è di valorizzare al massimo le potenzialità e le vocazioni dei territori cittadini sui quali insiste il processo finanziato. Il sostegno per l'inclusione attiva (Sia) è una misura di contrasto alla povertà che prevede l'erogazione di un beneficio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate nelle quali almeno un componente sia minorenne oppure sia presente un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata.
Le risorse assegnate dal ministero del Lavoro al distretto 32 di Taormina ammonta ad 1 milione e 315 mila euro per il triennio 2016 – 2019. Capofila dell’iniziativa è l’università di Messina, con il fondamentale ruolo del Comune di Taormina verso un modello unico di sviluppo del territorio. Il settore pubblico si mette al servizio del profit e del No-profit, uniti nel rilancio del comprensorio, con il grande sostegno dei soggetti svantaggiati che debitamente formati, diventeranno focus principale e volano di sviluppo. Nell’ultimo incontro tra il vicesindaco di Taormina Mario D’Agostino (assessore alle politiche sociali del Comune di Taormina, Comune capofila del Distretto socio-sanitario 32), gli uffici dell’Amministrazione comunale e Massimo Rizzuto, referente del coordinamento dei 3 atenei Pubblici siciliani, si è lanciato, in massima sinergia, un cambiamento epocale in tema di assistenza sociale.
L’obiettivo è superare le condizioni di povertà realizzando un “patto” tra servizi e famiglie, che riguardi anche la ricerca attiva di lavoro e l’adesione a progetti di formazione. “Torna al centro dell’intervento sociale la persona – spiega Rizzuto – ora considerata motore del processo innovativo. Saranno previsti incubatori dì impresa con lo scopo di enfatizzare ed indirizzare le capacità inespresse della nostra splendida Sicilia”. Il vicesindaco di Taormina Mario D’Agostino evidenzia che “con la collaborazione dell’Università, stiamo provando a creare un modello sperimentale di intervento assistenziale con futura autosostenibilità. A fronte delle sempre più esigue risorse per il sociale – conclude – appare infatti indispensabile uscire da una forma di semplice assistenzialismo economico per incentivare l’inserimento nel mondo del lavoro”.