TAORMINA. Giovani imprenditori chiedono la destagionalizzazione turistica. Tra loro Ruggero Lombardo e Alessandro Moscheo, del “Casamatta”, unico baluardo di una città turistica dove tutto o quasi è in questi giorni con i battenti serrati.
Siete gli unici a offrire degli spettacoli durante l'inverno a
Taormina?
“Si ogni settimana – spiegano Ruggero e Alessandro – portiamo una formazione diversa spaziando tra vari generi. Sarebbe bello se ci fosse più gente a Taormina durante l'inverno. Certo, tutto il paese lavorerebbe di più ma è un circolo vizioso: se non ci sono persone a Taormina non ha senso restare aperti, ma se non c'è niente aperto perché dovrebbero venire le persone?”.
Voi che clientela avete?
“Intanto va detto che nel periodo invernale apriamo solo il fine settimana e abbiamo una clientela fissa, di persone del posto, alla quale cerchiamo di offrire momenti di aggregazione, dei concerti. I gruppi che proponiamo presentano principalmente musica inedita, diamo grande spazio alla sperimentazione. E’ un po' un rischio perché rispetto ad
un intrattenimento basato su musica nota non si sa mai a che tipo di spettacolo si va incontro e non è garantito che il pubblico ne sia interessato. Ma dopo un anno e mezzo a fare concerti ogni settimana possiamo dire che forse ne vale la pena. A gennaio ad esempio al concerto di Mapuche e Dino Fumaretto, due cantautori molto intensi, è venuta gente dalla fascia tirrenica della Sicilia per ascoltarli. Insomma, offrire qualcosa di specifico per cui valga la pena di arrivare fin qui e pagare l'esoso parcheggio”.
Non avete un aiuto pubblico per fare questo…
“No, facciamo tutto da soli, con l'aiuto di qualche amico. In più dobbiamo pagare i diritti Siae che incidono in modo veramente drastico sulle nostre capacità di monetizzare questi eventi”.
A vostro avviso il Comune dovrebbe fare qualcosa?
“Beh sì, ci vorrebbe una proposta pubblica. Il nostro locale è piccolo e l'offerta culturale è mirata a un certo tipo di clientela. Ci vorrebbero altre proposte invernali da parte di Taormina, necessariamente ridotte rispetto ai grandi eventi estivi, ma non per questo meno interessanti. Per la musica possiamo testimoniare che c'è una grandissima quantità di
artisti emergenti di grande qualità che vanno innanzitutto valorizzati. Taormina meriterebbe di farlo. Invece da quel punto di vista mi sembra ci sia poco. Abbiamo a Taormina Mimì Sterrantino che con la sua banda rappresenta un patrimonio artistico-musicale, perché non ha ancora suonato al Teatro Greco? Magari in una di quelle soleggiate e calde mattine invernali che hanno contribuito alla fama di Taormina?”.