Cronaca

Sognava il cinema ma è stato arrestato, domiciliari a Stefano Marchese

Stava girando un film sulla mafia ma è stato arrestato per mafia e droga nell’operazione Scipione. Ora é stato scarcerato.

Si aprono le porte del carcere di Gazzi per Stefano Marchese, arrestato nel blitz anti droga Scipione lo scorso 1 aprile, accusato di far parte dell’associazione che trafficava droga tra Messina e la Calabria, grazie ai contatti con la ‘ndrina dei Morabito di Africo.

Marchese è stato scarcerato dal Tribunale del Riesame, che ha accolto la richiesta dei suoi difensori, gli avvocati Salvatore Silvestro e Giuseppe Donato, e gli ha concesso i domiciliari. Marchese passerà quindi la Pasqua in famiglia, restrizioni dettate dall’emergenza coronavirus ed eventuali limitazioni del giudice permettendo.

Il quarantatreenne, prima di finire nell’inchiesta della Guardia di Finanza su un giro di spaccio che aveva come centro una panineria di via Cesare Battisti, aveva partecipato alle riprese di un film girato a Messina dove impersona proprio lo sgherro del clan, pistola in mano.

Si tratta della sequel di un progetto che racconta la storia di un giovane criminale napoletano che si trasferisce a Messina desideroso di lasciarsi la vecchia vita alle spalle.

Il film è stato raccontato da produttori e attori come un progetto di denuncia contro la mafia il cui ricavato è andato alle famiglie bisognose cittadine.