Si intascavano, senza averne diritto, gli assegni sociali che lo Stato riserva solitamente alle persone in condizioni economiche disagiate. In particolare, dichiaravano la loro residenza a Messina o nei comuni della Provincia, per potersi assicurare i soldi pubblici in maniera del tutto truffaldina. Per anni erano andati avanti truffando lo Stato per un totale di 500mila euro.
Si è conclusa con 15 denunce la maxi operazione dei finanzieri del Comando Provinciale di Messina che, negli ultimi mesi, hanno spulciato le posizioni e le dichiarazioni fiscali di svariate persone.
In particolare, i militari hanno puntato la lente d’ingrandimento su coloro che usufruiscono dell’assegno sociale. Esistono dei parametri secondo cui è possibile beneficiare delle 13 mensilità dell’INPS, senza imposizioni fiscali e non reversibili a favore di altri familiari. Tra questi parametri, vi sono: un’età superiore a 65 anni, un reddito annuale inferiore a 7mila euro e la residenza italiana.
Dalle indagini è emerso come ben 15 persone avessero falsamente dichiarato la loro residenza a Messina e Provincia nonostante vivessero all’estero. Tre di loro avevano casa in Argentina, tre in Marocco, due in Australia, uno negli Stati Uniti d’America, uno in Brasile ed uno a Capo Verde. Addirittura, uno di questi era riuscito a racimolare quasi 100mila euro in 13 anni.
Per tutti loro è scattata la denuncia per truffa ai danni dello Stato e indebita percezione di erogazioni pubbliche, oltre alla segnalazione all’INPS per il recupero delle somme percepite illegalmente.
Le Fiamme Gialle hanno anche richiesto sequestri preventivi, adesso al vaglio dell’Autorità Giudiziaria. (Veronica Crocitti)