REGGIO CALABRIA – Una ciocca di capelli tagliata, in solidarietà a Mahsa Amini, alle donne iraniane e a tutte le donne del mondo che lottano per la libertà.
Dopo le donne che siedono in Giunta e in Consiglio comunale a Catanzaro, anche le pari grado del Comune di Reggio Calabria hanno voluto unirsi a quest’ondata planetaria d’indignazione e di vicinanza alle donne che vivono in un’inaccettabile condizione di subalternità – quando non di sostanziale schiavitù – in Iran e in tanti altri luoghi del mondo.
E l’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria osserverà un minuto di silenzio prima dell’inizio delle lezioni lunedì prossimo, 17 ottobre.
Il Rettore Giuseppe Zimbalatti e tutta la comunità dell’Ateneo si uniscono al messaggio solidale della Rete delle Università italiane per la pace, a cui l’Ateneo reggino ha aderito, «esprimendo vicinanza nei confronti delle studentesse di nazionalità iraniana, iscritte presso gli atenei del nostro Paese e, in generale, di tanti giovani, donne e uomini iraniani, che stanno protestando con coraggio».
E l’Ateneo reggino, si ribadisce in una nota diffusa ai media, «condanna fermamente qualunque forma di violenza che porti alla violazione dei diritti umani di ogni individuo».