Buone notizie sul fronte della vertenza Clinica Santa Rita. Uno step importante è stato scritto ieri a Palermo dove, presso la sede dell’assessorato regionale alla sanità, si è tenuto l’incontro, fortemente voluto dalla Fp Cgil, per definire il nodo accreditamento. Aspetto quest’ultimo che assume un’importanza fondamentale in vista della vendita della Clinica Santa Rita ai titolari della Clinica Carmona, i Tigano, necessaria soprattutto per mettere fine all’odissea dei 53 lavoratori che da ottobre 2012, terminata la fase di cassa integrazione, sono rimasti privi di sostentamento economico.
A prendere parte all’incontro, la segretaria della Funzione Pubblica della Cgil, Clara Crocé, e il segretario del settore sindacale sanità, Carmelo Pagana, e in rappresentanza dei lavoratori Francesca Zimbaro e Katia Oliveri; i proprietari della Clinica Santa Rita, Reale e Pirrotta, accompagnati dagli avvocati Celona e Albanese; il curatore fallimentare dell’Ati Hospital, Pirrotta; per la clinica Carmona, il gruppo Tigano con il supporto del legale Stroscio; i dirigenti Manti e Porcaro in rappresentanza dell’Asp; mentre in rappresentanza dell’assessorato il Dirigente Generale area strategica, Sammartano, e il Dirigente del Dipartimento Asoe, Ignazio Tozzo.
Già negli incontri precedenti, tenutisi in Prefettura, la proprietà della clinica aveva manifestato la volontà di ripristinare l’attività sanitaria avviando diversi trattative per la vendita. Ciò con l’obiettivo di poter procedere celermente, dopo il fallimento dell’Ati Hospital, alla cessione della Clinica .
«In sede di predisposizione dello stato fallimentare, però, il giudice ha censito insieme ai beni mobili anche il diritto controverso dell’accreditamento – ha ricordato la Fp Cgil -. Di conseguenza è sorta una querelle tra proprietà e gestione fallimentare sulla titolarità dell’accreditamento istituzionale, che sta facendo andare di mezzo principalmente i dipendenti, i quali, ancora adesso, si trovano senza alcun mezzo di sostentamento».
Ma in sede di incontro i rappresentanti della Regione hanno citato sentenza e pareri resi dall’Avvocatura dello Stato ed hanno spiegato che l’accreditamento non può essere considerato un bene da mettere in vendita come un qualsiasi bene mobile o immobile. Concedere e revocare l’accreditamento di una struttura sanitaria è una prerogativa che spetta all’assessorato.
“Di fronte a questa posizione – specificano Crocè e Pagana – i dirigenti regionali hanno invitato la parti a procedere al più presto alla vendita. Subito dopo sarà la Regione stessa ad assegnare l’accreditamento. Inoltre hanno invitato le parti a fare in fretta per il bene dei lavoratori e dell’offerta sanitaria che dev’essere resa nella provincia di Messina. I dirigenti hanno infine ricordato alle parti che l’assessore Borsellino ha congelato l’aggregato di spesa proprio per salvaguardare i livelli occupazionali dei lavoratori. Ancora una volta, dunque, chiediamo alle parti ad accelerare il più possibile le procedure perché la questione dell’accreditamento è stata evidentemente risolta».
Nei giorni scorsi anche la Prefettura, in vista dell’appuntamento palermitano, aveva inviato in assessorato una nota in cui, oltre a ripercorrere i passaggi di tutta la vicenda, invitava gli “attori” in causa ad individuare la strade della risoluzione.
«Siamo molto soddisfatti di quanto stabilito a Palermo – concludono Crocé e Pagana -. Ancora una volta, il lavoro di mediazione tra le parti ci ha spinto ad ottenere un confronto costruttivo che potrà portare ad una rapida conclusione di una vertenza protrattasi per troppo tempo. Per i 53 lavoratori della Santa Rita potrebbe davvero essere arrivato il momento per tirare un sospiro di sollievo».