Il nuovo anno riporta l’armonia sulla gigantografia collocata nell’Aula Consiliare e che aveva fatto registrare a dicembre una diatriba storico-culturale tra la vicepresidente del Consiglio Serena Giannetto e il consigliere del gruppo misto Salvatore Sorbello.
Nessuno dei due ha cambiato idea sull’interpretazione dell’opera di Luca Giordano “Allegoria della restituzione di Messina alla Spagna”, ma si è trovata la soluzione sulla sua rimozione. A far da paciere è stato il presidente della Commissione consiliare cultura Pietro La Tona che durante la prima seduta del 2019 ha proposto, la sostituzione della copia della discordia con un dipinto la cui creazione verrà commissionata tramite bando destinato ad artisti messinesi.
Per Serena Giannetto e per quanti la pensano come lei la copia che tanto fa discutere rappresenta Messina come una donna denudata, privata dei privilegi e umiliata al cospetto della Spagna, dopo la sconfitta della rivolta antispagnola. Per Salvatore Sorbello e per quanti danno la sua stessa interpretazione, quella gigantografia rappresenta invece una scena dell’Olimpo con Giove e Venere e nulla ha a che vedere con la rivolta sedata nel sangue.
Non sono mancati i battibecchi in Commissione ma a quanto pare, nonostante le divergenze sull’interpretazione, si è trovata l’unità sul fatto che si tratta di un copia e non di pregevole fattura e che pertanto la si può sostituire.
Il consigliere del gruppo misto Salvatore Sorbello ha consegnato la sua versione dei fatti, aggiungendo che il frutto del suo lavoro e delle sue ricerche sarà “messo a disposizione del Museo del Prado chiedendo magari in cambio future collaborazioni con la nostra Città in termini espositivi di opere presso i nostri musei e di crescita, quindi, sotto il profilo di uno scambio culturale. Non sono contrario ad una eventuale modifica dell'arredo d'aula e sono disponibile a trovare soluzioni che servano alla città”.
Il consigliere continua a difendere la sua tesi e spiega che all’origine dell’intitolazione “Allegoria di Messina restituita alla Spagna” c’è un equivoco legato ai primi anni dopo la consegna dell’opera ed ha aggiunto che il quadro che si trova al Museo del Prado appartenne alla Commissione del noto mercante d’arte veneziano Vincenzo Samuelli che aveva richiesto al pittore una copia riveduta e corretta rispetto alla prima tela originaria del 1678.
Sorbello apprezza la proposta del presidente La Tona di pubblicare un bando per giovani artisti messinesi che possano dare il loro contributo con opere che abbiano a tema Messina. Il consigliere Sorbello ha anche dato un consiglio: “ho chiesto che l'eventuale sostituzione delle due copie scolorite presenti in Aula fossero sostituite nel frattempo con i bozzetti preparatori ai lavori del Sartore, presenti presso il Seminario di Giostra ed in possesso della Curia. Immagini religiose dal valore inestimabile che creerebbero il collegamento di uno straordinario percorso delle visite da parte dei turisti dalla Cattedrale a palazzo Zanca”.
La soluzione sembrerebbe quindi essere dietro l’angolo e l’idea di affidare a giovani artisti messinesi la creazione di un’opera da collocare nell’Aula consiliare mette tutti d’accordo. L'ipotesi di passare attraverso una selezione era già stata avanzata dalla Giannetto quando riaprì il dibattito sulla rimozione della gigantografia dall'Aula.
Rosaria Brancato