Dopo anni di attesa, di lotte, di battaglie, di proteste, di promesse non mantenute, forse la soluzione è finalmente vicina. Per gli ex lavoratori Cea, che si occupavano di manutenzione stradale, l’amministrazione Accorinti sembra aver individuato quale strada percorrere per ridare loro un lavoro e un futuro. La Giunta di Palazzo Zanca ha messo tutto nero su bianco siglando un atto di indirizzo che indica precise disposizioni per provare a salvare quei 18 ex lavoratori della manutenzione stradale. A dare una sistemazione potrebbe essere l’Amam che da anni chiede di potenziare la sua pianta organica, visto che il personale in servizio risulta di gran lunga inferiore a quello previsto dalla dotazione organica. L’amministrazione ha così stabilito che gli ex Cea possa essere proficuamente utilizzato dall’Amam e così ha deciso di autorizzare la partecipata ad inoltrare alla Regione la richieste di contributo finanziario per l’assunzione dei 15 lavoratori. L’Amam potrà assumerli con un contratto a tempo determinato, ma a precise condizioni. Intanto dovrà esserci l’effettivo introito nelle casse dell’Amam del finanziamento richiesto alla Regione e dunque l’acquisizione delle risorse. Si dovranno anche verificare alcune specifiche condizioni di legge, in particolare riguardo ai parametri del Comune che si riferiscono al rispetto del patto di stabilità, rispetto del rapporto personale/spesa corrente, del tetto di spesa del personale comprensivo della spesa di quello dipendente delle partecipate.
Ci sarà dunque ancora da attendere, il percorso dovrà essere scandito da tutti questi passaggi fondamentali, l’atto di indirizzo siglato dalla giunta Accorinti segna un primo passo verso la soluzione. Anche se a questo punto, dopo tanta attesa, i lavoratori sperano possa essere davvero la volta buona.
La loro odissea iniziò oltre dieci anni fa. Era l’ormai lontano 2002 quando il Comune affidava ad una rete di imprese l’appalto quinquennale per la manutenzione stradale e venivano assunti 18 lavoratori a tempo indeterminato. Nel 2007, alla scadenza del servizio, i primi timori e la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra Prefettura, Comune, Ufficio Provinciale del Lavoro e sindacati per garantire nei futuri bandi la clausola di obbligo di assunzione dei 18 lavoratori per l’impresa aggiudicataria e con cui l’amministrazione comunale si dichiarava disponibile a reperire risorse aggiuntive per questi lavoratori. Nel nuovo bando per l’affidamento del servizio era stata effettivamente inserita questa clausola e quando la società Cea si aggiudicò l’appalto per il biennio 2008-2010 assunse i lavoratori, rispettando dunque gli accordi. L’incubo iniziò solo dopo. Con la scadenza dell’appalto arrivò il licenziamento, iniziarono i tavoli tecnici e le riunioni per trovare soluzioni al futuro occupazionale di questi lavoratori, fu attivato anche un percorso con la Regione per far confluire quelli che erano Lsu, Lavoratori socialmente utili, in un elenco speciale dell’Agenzia Regionale per l’Impiego. Nel frattempo sono finiti anche gli ammortizzatori sociali, quei lavoratori sono rimasti senza reddito e senza lavoro, nonostante gli impegni che le Istituzioni si erano assunte erano ben altri. Adesso l’amministrazione Accorinti ha deciso di compiere questo passo. Bisognerà attendere per capire se è davvero la strada giusta per arrivare al traguardo.
Francesca Stornante