Tirreno

Soprintendenza di Messina: “Interesse culturale sulle cave di pomice di Lipari”

La Soprintendenza di Messina ha emesso il decreto che sancisce l’interesse culturale dell’area delle cave di pomice di Lipari.

“Si tratta del primo passo nella direzione giusta, quella della valorizzazione attraverso il riconoscimento dell’indubbia importanza storica, antropologica e paesaggistica che caratterizza le cave e gli stabilimenti di lavorazione della pomice – dicono il Centro studi eoliano, l’associazione Nesos e Federalberghi Isole Eolie -. Un primo passo che occorre non rimanga fine a sé stesso e auspichiamo venga presto seguito da altri, fondamentali e non più procrastinabili, per la realizzazione del museo e del parco geo-minerario della pomice in accordo con le indicazioni del Piano di Gestione del Sito Unesco Isole Eolie”.

“La Regione Sicilia dimostra oggi di voler rispettare gli impegni assunti dal presidente Musumeci in seguito alle molte sollecitazioni e all’attenzione mediatica su una questione ormai annosa che rischiava di concludersi in maniera impropria e frettolosa, ovvero attraverso l’alienazione di immobili e attrezzature della ex cava. Di questo rischio abbiamo parlato fin dal mese di giugno, stimolando un dibattito costruttivo e richiamando enti e organi di competenza all’urgenza di un intervento risolutivo”.

“Non era e non è possibile immaginare che una parte importante ed espressiva della storia umana e naturale dell’isola finisse in pasto a velleità sganciate da un progetto complessivo e partecipato, in un clima di generale silenzio che appare veramente inspiegabile; per questo motivo le nostre associazioni hanno ritenuto doveroso lanciare un appello accorato, che oggi viene avvalorato da una piena condivisione della tesi ribadita fin dall’inizio: le ex cave rappresentano un elemento chiave della nostra identità e devono essere valorizzate, sottraendole a qualsiasi forma di speculazione e riconvertendole in uno spazio di reale interesse culturale collettivo. Uno spazio che deve diventare, il più presto possibile, un parco geominerario funzionale al rilancio del turismo culturale e sostenibile, in un’isola Patrimonio dell’Umanità che ogni anno di più si ritrova vessata da un turismo di massa in forme assolutamente insostenibili”.