Caso nell’Mpa: espulsi i consiglieri provinciali Gulotta e Previti

Una provocazione si è trasformata in un caso. Così la “battaglia” per la difesa della Fiera di Messina e dei lavoratori da sette mesi senza stipendio, è “costata cara” a due consiglieri provinciali del Mpa, Roberto Gulotta e Nino Previti, addirittura cacciati del partito nemmeno senza un preventivo confronto con i vertici regionali. Dinamiche che lasciano istintivamente dei dubbi per come questo divorzio, se verrà confermato nelle prossime ore, si è consumato.

IL PRIMO COMUNICATO (ore 13 e 22) – Gulotta, Previti e il capogruppo del Mpa alla Provincia, Roberto Cerreti, inviano una lettera al presidente della Regione, Raffaele Lombardo, chiedendo di fare fuori dal proprio governo i «killer della nostra città». La missiva prende spunto dall’ennesimo urlo di sofferenza dei lavoratori dell’Ente Fiera, che hanno evidenziato la scarsa attenzione dell’assessore, Marco Venturi. Così il componente dell’esecutivo Lombardo diventa obiettivo dei tre consiglieri, tanto da portarli ad annunciare l’autosospensione dal direttivo provinciale sino a quando lo stesso Venturi rimarrà in giunta: «Ha dimostrato di non essere all’altezza della situazione, stentando nel decidere e nel fornire continuità commissariale alla Fiera, lasciando di fatto i dipendenti incerti per il loro futuro e senza stipendi dal mese di dicembre 2011». Comunque non il solo ad essere attaccato nella lettera. Sotto accusa le principali istituzioni locali messinesi: «Comune e Provincia, che in questi giorni hanno sentito il bisogno tramite i propri “leader” di festeggiare “l’apertura dei cancelli della Fiera al pubblico messinese”, motivando “fieri” che finalmente il fronte mare è stato restituito ai cittadini, hanno omesso il dato più importante, ovvero la loro chiara connivenza nell’ingiustificabile ed orrida decisione di liquidare un pezzo importante della nostra storia e di quel tanto decantato orgoglio messinese. Strano pensare che negli ultimi anni gli enti messinesi non hanno mai avuto danari da spendere in favore della Fiera, mentre oggi in piena crisi si trovano soldini e risorse per clown ed attrazioni folcloristiche varie».

LA PRECISAZIONE (ore 17 e 59) – Firmata solo da Roberto Cerreti, seppur nell’oggetto della mail viene riportato “chiarimento posizione consiglieri Mpa”: «In merito alla lettera aperta inviata al Presidente delle Regione, sulle gravi difficoltà che vivono l’Ente Autonomo Fiera di Messina ed il suo personale, che la “conditio sine qua non” per rimanere nel direttivo provinciale del Mpa relativa alla “espulsione dalla Giunta dell’Assessore Marco Venturi” , è da ritenersi un provocazione politica al sol fine di sensibilizzare ulteriormente l’esecutivo regionale verso una rapida risoluzione dell’annosa vertenza “Fiera di Messina”, e non certamente come un ufficiale dichiarazione di fuoriuscita dal Partito». Seppur nella precedente missiva si parlava di “ufficialità”. Una tentativo di raddrizzare il tiro, forse presagio di quello che da li a poco sarebbe accaduto.

L’ESPULSIONE (ore 20 e 18) – Arriva un comunicato della direzione regionale del Mpa: «I consiglieri provinciali Roberto Gulotta, Nino Previti, Roberto Cerreti pongono il tema della crisi dell’Ente Fiera di Messina chiedendo al presidente della Regione di intervenire. Iniziativa lodevole che induce il governo regionale ad affrontare immediatamente il problema. Sbagliano i consiglieri però nel pretendere “un gesto chiaro e definito” che dovrebbe consistere nell’espulsione dell’assessore Venturi dalla giunta Regionale. Inoltre, si sono autosospesi dall’Mpa fino al compimento del “gesto” richiesto. Non hanno capito che l’era del ricattismo è finita. Pertanto nel confermare l’impegno del governo regionale a favore della Fiera e dei lavoratori si comunica che i due consiglieri provinciali (Roberto Cerreti ha comunicato che, soddisfatto dell’impegno del presidente, non pone alcuna condizione) vengono espulsi dal Mpa. Era stata sollecitata la cacciata dal movimento di “parenti e affini” di quanti, adusi al trasformismo, cercano nuovi lidi. I due consiglieri inaugurano “la categoria”». Una nota dura che forse nasconde ruggini precedenti probabilmente legate alla vicinanza dei due con l’ormai ex autonomista, Carmelo Lo Monte, tali da giustificare un provvedimento così immediato e un tono così infastidito.

IL NUOVO GRUPPO (ore 20 e 19) – Solo un minuto dopo conclude il quadro il segretario provinciale, Antonino Andò: «Dopo l’espulsione dei consiglieri provinciali Gulotta e Previti dal Mpa e con l’adesione di Simone Magistri e Tonino Calabrò il gruppo risulta da stasera così costituito: Roberto Cerreti, Rosalia Danzino ,Tonino Calabrò e Simone Magistri. Ai componenti del gruppo sono pervenuti gli auguri di buon lavoro del segretario». Subito il futuro, senza pensare un secondo a ciò che è accaduto. Tonino Calabrò, pur non avendo mai fatto mistero della propria estrazione autonomista (eletto nella lista “Democratici Autonomisti), ha sempre agito e ragionato come “Autonomisti di base”. Magistri invece, dopo aver lasciato il PdL (GdL) ed essere transitato nel gruppo Misto, già da un po’ faceva parte del Movimento per l’Autonomia seppur in consiglio non aveva mai “ufficializzato” la propria appartenenza. Cosa accadrà adesso si vedrà. Sicuramente lo strappo appare difficile da ricucire, mentre Cerreti potrebbe seguire Gulotta e Previti. Se non altro per solidarietà nei confronti di colleghi che avevano condiviso la stessa “missione” a difesa della Fiera.