“L’Amministrazione comunale, su indicazione del segretario generale, ha sospeso l’integrazione salariale per i 64 ausiliari della sosta a suo tempo posti in cassa integrazione”.
L’ha reso noto l’Atm nel corso di un incontro coi sindacati Cgil, Cisl, Uil, Cisal, Ugl e Orsa.
Così – dicono i sindacati – “con il tentativo maldestro di dare ristoro a una categoria di cittadini se ne penalizzano altri. Una decurtazione di circa il 40% del salario dei 64 lavoratori interessati che pagheranno di tasca loro un presunto ristoro per altri cittadini. Ai cassaintegrati varranno a mancare circa 600 euro dalla mensilità che normalmente si attesta sulla media di 1300 euro. Al danno si aggiunge la beffa dell’esclusione dal premio di produzione per questi lavoratori, da mesi estromessi dal ciclo produttivo non certo per demerito né per loro volontà”.
Una delibera “errata che non serve a nessuno e contribuisce al parcheggio selvaggio. Mentre la Sicilia torna in zona gialla, è anacronistico che solo a Messina si continui a disincentivare l’utilizzo del mezzo pubblico; non è un ristoro tangibile per i commercianti e non risolve i problemi economici dei cittadini afflitti dalla disoccupazione conseguente all’emergenza epidemiologica. Di contro penalizza fortemente i lavoratori di Atm posti in cassa integrazione, a spese dell’Inps, anch’essi cittadini messinesi meritevoli di attenzione e tutele da parte dell’Amministrazione comunale”.
Il segretario generale comunale sottolinea un presunto “danno erariale” per i 43mila euro destinati all’integrazione dei salari. “Dovrebbe segnalare anche il danno erariale per il mancato incasso conseguente all’immotivata chiusura dell’attività produttiva. La delibera numero 231 inizialmente prevedeva un importo di 166mila euro mensili come ristoro per Atm, ove erano compresi i 43mila euro per l’integrazione dei salari, poi diminuito a 123mila euro per l’eliminazione dell’integrazione agli ammortizzatori sociali”.
I sindacati chiedono il ripristino della sosta a pagamento e la rimessa in servizio dei 64 lavoratori.