Il caso degli 85 dipendenti Servirail ufficialmente licenziati dallo scorso 11 dicembre, giorno in cui è entrato in vigore il nuovo orario di Trenitalia che ha cancellato i treni a lunga percorrenza, potrebbe arrivare sul tavolo di discussione dell’Anci Nazionale. Il consigliere Nicola Cucinotta, infatti, in qualità di componente della commissione mobilità e trasporti dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha sottoposto al presidente della stessa commissione, il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, la lunga e complessa vicenda che vede coinvolti i dipendenti della ex-Wagon Lits. Nella prossima settimana è stato quindi fissato un incontro durante il quali si tratterà la vicenda e dal quale potrebbe essere “partorito” un documento da sottoporre all’attenzione dell’assemblea nazionale in cui si chiede la convocazione di un tavolo tecnico a cui prendano parte i rappresentanti del Ministero dei Trasporti e di Fs.
Intanto, l’intervento dei deputati Garofalo e Genovese, “in visita” presso il binario 1 della Stazione presidiato dai lavoratori da più di venti giorni, ha “smosso” anche le organizzazioni sindacali che sulla scia delle ultime dichiarazioni hanno tenuto a ribadire anche la propria posizione. Lo ha fatto l’OrSa con una lettera aperta (stavolta siglata da tutti i rappresentanti dei settori del sindacato) inoltrata all’Amministratore Delegato Mauro Moretti, di cui si chiedono le dimissioni, e per conoscenza anche ai deputati sopracitati, al Senatore D’Alia e al Ministro Passera. Nel documento (visibile su download) si passano in rassegna i vari momenti della vertenza ma più in generale viene effettuata una panoramica sulla situazione del progressivo smantellamento dei trasporti ferroviari nello Stretto.
Ma come detto l’OrSa non è l’unico sindacato ad aver preso carta e penna. Lo fa infatti anche il segretario generale della Filt Cgil, Pino Foti: “Per la prima volta nella storia della Repubblica una parte del territorio dello Stato, e la sua popolazione, vengono così privati di un servizio indispensabile per le sole ragioni di soddisfare gli interessi del passato Governo Nazionale e quelli di Fs. La Sicilia in questo quadro ha pagato, e paga, il prezzo più alto. Collegamenti ridotti e con servizi scadenti, senza nemmeno la possibilità di viaggiare di notte, costituiscono un forte disincentivo a questo segmento, che renderà ancor più difficoltoso l’accesso all’isola, soprattutto ad alcune città come Messina, escludendo ampi strati della popolazione, facendo lievitare i costi del trasporto degli altri servizi, ed aggiungendo così una nuova tassa sulle spalle dei Siciliani”. Foti si sofferma poi sulle ricadute occupazionali che saranno distribuiti su tutti i settori produttivi siciliani interessando solo in prima battuta i ferrovieri e l’indotto: “Tutte le regioni d’Italia – continua Foti – hanno giustamente rivendicato al nuovo Governo un immediato intervento riguardo alle risorse per i trasporti, ma mentre le altre amministrazioni possono contare sull’esistenza di una pluralità di aziende ferroviarie, la Sicilia per ovvie ragioni non ha alternative. E così accade, ad esempio, che mentre in questi giorni gli amministratori delle altre regioni cercano di individuare soluzioni, anche nelle altre società di trasporti, per collocare i lavoratori dei vagoni letto licenziati, per i loro colleghi messinesi non si profila alcuna possibilità”.
La Filt Cgil, dunque, punta molto sugli incontri fissati per le prossime settimane tra il governatore Lombardo e i rappresentanti del Ministero per la questione trasporti, per avviare “un concreto piano di investimenti che garantisca a questa terra lo stesse opportunità di cui gode il resto del Paese. Chiediamo altresì al Governo Regionale – conclude Foti – di farsi promotore per l’attivazione di un urgente tavolo di confronto con il Ministero Sviluppo Economico Infrastrutture e Trasporti, con quello per i Rapporti con le Regioni e la Coesione Territoriale e con le parti sociali per l’individuazione di una immediata soluzione tesa a fronteggiare un vera e propria emergenza economica e sociale”. (ELENA DE PASQUALE)
(FOTO STURIALE)