Una lettera spedita al piano più alto di Palazzo Zanca. Ad inviarla il presidente della V circoscrizione Alessandro Russo, che trascorso il periodo delle ferie estive “torna alla carica” con l’annosa problematica delle famiglie di Scala Ritiro. Quelle, per intenderci, che della costruzione dello svincolo di Giostra, o almeno di una parte di esso, conoscono vita, morte e miracoli, perché gli operai dei cantieri “viaggiano” ad altezze vertiginose proprio sopra le loro teste. Il rappresentante della circoscrizione ha ben annotate le affermazioni rilasciate dal primo cittadino in occasione dell’inaugurazione dei nuovi locali del quartiere: «Il sindaco aveva promesso ai nuclei familiari che vivono a ridosso dei pilastri in cemento, un incontro dopo ferragosto, ma di questo appuntamento non si nulla»
Per il V quartiere la vicenda assume un’assoluta priorità perché attiene alla mancanza di sicurezza degli stessi cittadini e alla ripercussioni che la costruzione dell’infrastrutture potrebbe avere sulla loro vita. A ciò spiega Russo si aggiunge «l’annosissima problematica degli espropri e degli indennizzi, poiché la cittadinanza della zona è esasperata da anni di attesa e di silenzi della Pubblica Amministrazione, e giustamente ritiene che debbano esservi certezze su ciò che accadrà loro ed alle loro case, frutto di decenni di sacrifici e di fatica». Ecco perché il presidente chiede la convocazione di un tavolo tecnico che metta effettivamente a confronto tutti gli “attori” interessati alla vicenda e non solo coloro destinati a “subire “ il danno. In particolare Russo chiede la presenza dei dirigenti del dipartimento sicurezza e protezione civile, patrimonio, espropriazioni, Polizia municipale, i tecnici della Ditta esecutrice dei lavori dello svincolo, una delegazione di cittadini residenti a Scala Ritiro. (E. DE PASQUALE)