A fianco di sindacati ed amministrazioni locali per dare battaglia contro la quasi completa dismissione dei trasporti nell’area dello Stretto e, più in geenrale, per contestare la politica di Rfi che vede il mezzogiorni d’Italia in una posizione di crescente marginalità rispetto allo sviluppo dei trasporti ferroviari, scende in campo l’Adiconsum.
Il segretario generale dell’associazione in difesa dei consumatori Paolo Landi, dice no ad “un’Italia a due velocità” dove al taglio dei tempi di perocrrenza delle tratte ad alta velocità corrispondono trasporti a tempo di lumaca nelle regioni del sud e disagi notevoli per i pendolari. Pur ritenendo positiva la possibilità di coprire la tratta Napoli-Milano in poco più di quattro ore per, sottolinea i disagi di quanti si devono spostare a sud dove servono quasi sette ore per la sola tratta Trapani-Gela. Ma anche sulla stessa tratta Roma-Messina si registrano tempi di percorrenza da oltre sei ore fino a oltre nove ore.
L’associazione chiede dunque a Governo e Regioni investimenti concreti in infrastrutture e servizi a garanzia del diritto alla mobilità.Una richiesta non certa nuova in riva allo Stretto ma finora rimasta purtroppo iascoltata.