Giovedì 23 febbraio gli scranni dell’aula consiliare saranno al completo, o almeno così dovrebbe essere. Perché quella convocata, su esplicita richiesta del Collegio dei Revisori, non sarà una seduta come le altre, ma sarà quella in il civico consesso paleserà il proprio “schema di difesa” in vista del confronto con i “Conti”, quelli della Corte. La decisione è stata presa a seguito della conferenza dei capigruppo tenutasi a inizio settimana. Sarà il presidente Previti, in qualità di “responsabile” dell’organo consiliare, a predisporre la delibera in cui saranno contenute le indicazione proposte dall’aula alle misure correttive volute dall’organo di controllo. Proprio così, indicazioni, perché quella “confezionata” non sarà altro che una delibera d’indirizzo e, in quanto tale, un documento contenente possibili strade non soluzioni certe.
La delibera, a quanto sembra, sarà una sorta di “copia e incolla” rispetto a precedenti suggerimenti che il consiglio comunale, così come spiegato da Previti, ha predisposto in un similare documento del 2009, prodotto sempre per dare risposta ai “controllori”. I correttivi, dunque, saranno più teorici che pratici, perché ciò che si spera, in fondo, è che sia la giunta, entro il 28 febbraio, termine perentorio indicato dalla Corte, a “varare” un atto da sottoporre all’esame del consiglio, in cui siano contenuti tutti i provvedimenti che dovranno avere poi un risconto pratico, ma soprattutto “liquido”, che consenta di dare seguito alle misure correttive indicate dall’organo di controllo. Che, dunque, avrà bisogno, per dare ancora credito a palazzo Zanca, di “capitoli” ben precisi e non più solo di semplici indicazioni. (ELENA DE PASQUALE)