Spazzatura davvero ovunque e in quantitativi industriali. Difficile davvero trovare, attualmente, un angolino di Reggio Calabria che ne sia immune, o almeno ne esibisca poca.
In questo senso, nel quartiere di Santa Caterina, via Enotria pare talora essere davvero una sorta d’area “a Statuto speciale”. Sporcizia dappertutto, con picchi inguardabili.
Ecco allora che lì dove via Enotria si congiunge a stradella Giuffrè – a pochi metri c’è la scuola media “Ibico”, chiusa ma di recente data alle fiamme – campeggia una casa diroccata. Sulla casa diroccata, già non eccezionale biglietto da visita, c’è un manifesto elettorale supersgualcito (almeno quanto la vicenda politica che veicola). Tutt’attorno, sacchetti d’immondizia piazzati là, come se fosse un punto di ritrovo. Come se bruttezza necessariamente dovesse sommarsi a bruttezza.
Poco più avanti, c’è peraltro un importante presidio di legalità: il Centro polifunzionale della Polizia di Stato “Antonio Manganelli”. A volerlo realizzare fu l’attuale commissario della Sanità calabrese Guido Longo, allora questore di Reggio Calabria. Senonché, pochi metri prima del Polifunzionale della Polizia (!), apparentemente senza motivo c’è un immondezzaio. Non è una novità: questo punto viene costantemente preso di mira dai lordazzi della zona.
In atto, il reperitore-di-cianfrusaglie eventualmente di passaggio potrà trovare un quantitativo industriale di materassi – anche matrimoniali -, scarpe (pure spaiate). Sacchetti di scarti a sfondarsi, mobiletti in legno verniciati. Secchi pieni di robaccia, cartoni ancora più stipati. E poi mobiletti metallici a doppia anta e spazzatura, spazzatura, spazzatura.
Pochi metri dopo il Polifunzionale, invece, lo svincolo dell’autostrada. Che chissà perché, certi giorni pare un chiaro invito ad andarsene.