Dal 2012 al 2013. Un momento di passaggio che, come un rito propiziatorio, invita a volgere un ultimo sguardo su ciò che presto lasceremo alle nostre spalle.
Protagonista nel bene e nel male di questo 2012: l’Università degli studi di Messina, al centro di un’aspra e rovente polemica. La presunta illegittimità dei suoi organi di governo e criticità rilevate intorno alla Fondazione, recentemente istituita, sono da mesi il terreno di uno scontro giunto, nelle ultime settimane, all’attenzione del governo nazionale. Ottanta docenti universitari, appartenenti ad oltre 22 atenei, hanno indirizzato un documento al ministro Profumo, nel quale contestano iter costitutivo della neofondazione e prerogative attribuite al nuovo ente, invitando il titolare del dicastero di Viale Trastevere a rivedere il parere favorevole precedentemente espresso. In Parlamento invece la “questione Ateneo peloritano” approda attraverso due differenti Odg, firmatari il senatore Giambrone e le onorevoli Binetti e Santolini, con i quali si chiede al governo di assumere una posizione netta: indire nuove elezioni o procedere ad un immediato commissariamento.
Gli ultimi scampoli dell’anno però aprono nuovi scenari per l’Ateneo peloritano con l’elezione, lo scorso 20 e 21 dicembre, del nuovo Senato Accademico e la nomina di Francesco De Domenico, nuovo Direttore Generale, figura questa espressamente prevista dalla riforma Gelmini. Un passaggio chiave che apre la corsa al Rettorato, con elezioni già nella primavera 2013.Tra i papabili a sedere sulla poltrona più alta di piazza Pugliatti: Pietro Navarra, prorettore e docente di Economia Pubblica, e Giuseppe Vita, direttore di Neurologia e malattie neuro-muscolari del Policlinico universitario. Ma se la candidatura di Navarra si presenta lontana ed in aperto contrasto con il rettore uscente, il nome di Vita sembra invece godere del sostegno e dell’appoggio di Francesco Tomasello. A concorrere per la guida dell’Ateneo potrebbero esserci anche Antonio Saitta, avvocato e docente di Diritto Costituzionale, e la dottoressa Adriana Ferlazzo.
Molti ancora i nodi da sciogliere mentre non conosce sosta il processo costitutivo della Fondazione Universitaria, deliberata dal Senato Accademico lo scorso 20 ottobre con trasferimento di risorse da parte dell’ateneo peloritano. Venerdì 28 dicembre, il Consiglio di Amministrazione ha infatti nominato il Cda del nuovo ente e l’attuale rettore, Francesco Tomasello, presidente della Fondazione. Una nomina, inevitabilmente destinata ad alimentare nuove polemiche. L’accelerazione è stata mal digerita da alcuni ex presidi e docenti dell’ateneo che nutrivano la speranza che l‘investitura, per gli organi della fondazione, potesse provenire da un nuovo Cda.
Sempre venerdì scorso, Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione hanno approvato il bilancio di previsione per l’anno 2013, che è stato chiuso in pareggio.
Il nuovo anno vedrà inoltre giungere a compimento l’iter di attuazione del nuovo statuto universitario, post riforma Gelmini, e farà infine chiarezza sulle vicende giudiziarie che vedono l’attuale rettore e neopresidente della Fondazione universitaria chiamato a rispondere intorno a presunte pressioni finalizzate a favorire, in un concorso di II fascia, il figlio del preside della facoltà di Medicina Veterinaria in carica all’epoca dei fatti contestati a Tomasello: la sentenza è attesa per il prossimo 18 febbraio.
(Emma De Maria)