La strada sembrava tutta in discesa, dopo i risultati delle precedenti elezioni: ottimo quello alle regionali e clamoroso quello delle politiche. E quindi anche a Messina il movimento 5 Stelle puntava al colpaccio. Una campagna elettorale, quella di Maria Cristina Saija, candidata alla poltrona più alta di palazzo Zanca, condotta però con un profilo basso, coi mezzi alternativi professati dal movimento e dai guru Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio: rete, rete e ancora rete. E infatti, conformemente ai "diktat", all'inizio Maria Cristina Saija ha rifiutato il confronto con gli altri candidati, scendendo a più miti consigli nel corso della campagna elettorale. In cui il movimento ha presentato un programma in sei punti all'interno del quale l'hanno fatta da padrone le battaglie di "principio". E infatti, i primi punti sono "Basta con la casta", "Più connettività" ed "Acqua pubblica". Temi di enorme rilevanza, ma che con la realtà messinese non hanno granchè a che fare, anche perchè, nel resto del programma, rispetto ai problemi che il nuovo sindaco si troverà ad affrontare (trasporti e servizi sociali in primis) non ci sono che blandi e generici riferimenti. Anche la posizione del movimento sul tema "caldo" della campagna elettorale, il dissesto, è stata in controtendenza rispetto agli altri candidati. Maria Cristina Saija, infatti, si è più volte espressa per l'immediata dichiarazione di default del comune di Messina senza se e senza ma. Senza attendere, cioè, che il nuovo sindaco possa, ministero dell'Economia permettendo, rimodulare il piano di riequilibrio finanziario proposto dal commissario straordinario Luigi Croce e miseramente naufragato. Come affronta il voto, oggi, il movimento 5 Stelle? Con un po' d'affanno. I continui inciampi dei deputati nazionali eletti sotto il simbolo del movimento di Grillo non hanno sicuramente giovato alla causa, nei comuni nei quali si è votato due settimane fa i grillini non sono riusciti a replicare il successo delle precedenti tornate elettorali, e la campagna elettorale in città, nonostante l'entusiasmo dei militanti (mediamente più giovani degli altri schieramenti) non è apparsa così incisiva.
LA NOSTRA DIRETTA
ORE 00,30: La diretta dai 5 Stelle finisce qui. TempoStretto lascia la sede dei 5 Stelle che si chiudono in un improvviso silenzio stampa nei confronti della nostra redazione definita " non gradita" in relazione ad alcuni articoli apparsi sul nostro giornale definiti "contro".
Ore 23:30 Grande fermento nella sede dei 5 Stelle in attesa dei dati definitivi. La candidata Saija crede ancora nella rimonta verso il 5% ed assicura: "Siamo aperti al dialogo sui singoli provvedimenti"
ORE 21.30: Sempre meno persone nel quartier generale dei grillini, dove l'amarezza sembra essere il sentimento prevalente
ORE 20.30: Atmosfera poco allegra in casa Movimento cinque stelle, dove gli attivisti apprendono con rassegnazione i dati che arrivano dalle sezioni. Il risultato è sin qui deludente
ORE 19: Non c'è fermento nella sede del movimento 5 Stelle a piazza Duomo. Il candidato sindaco Maria Cristina Saija si concede alle interviste televisive , il deputato regionale Valentina Zafarana, eletta a fine ottobre, presidia la sede insieme a qualcuno dei candidati al consiglio comunale. Per i risultati parla uno di loro, Giuseppe Manfredi: "Ancora è troppo presto per sbilanciarsi, sono dati troppo partaziali per qualsiasi commento". I primi numeri venuti fuori dalle urne, quando ancora di ufficiale c'è il solo risultato di una sezione, danno tre voti per Maria Cristina Saija e cinque per la lista. Anche i dati ufficiosi non fanno dormire sonni tranquilli, dato che la somma deli voti di tutte le sezioni scrutinate non permetterebbe al movimento di superare lo sbarramento del 5%.