Il legittimo impedimento: un referendum anche sul premier Berlusconi?

«Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, nonché l’articolo 2, della legge 7 aprile 2010 n. 51, recante Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?». Questo il testo integrale del quesito n. 4 del referendum del 12 e 13 giugno. Il referendum chiede la cancellazione totale della legge che permette a premier e ministri di non presentarsi in udienza invocando il legittimo impedimento, ovvero l’impossibilità di presentarsi davanti ai giudici derivante da impegni istituzionali. In origine la norma consentiva al premier e ai ministri di autocertificare il proprio impedimento; dopo la sentenza della Consulta invece l’impedimento deve essere stabilito dal giudice, che tuttavia difficilmente può negarlo. Si tratta del quesito a cui è stato dedicato meno rilievo, rispetto a quello riguardante il nucleare e ai due che con la vittoria dei “sì” si esprimerebbero contro la privatizzazione dell’acqua. E’ chiaro, però, che questo voto specifico, più degli altri tre del referendum, assumerà un valore politico molto rilevante a urne chiuse. Una sorta di “referendum nel referendum” sulla figura del premier Silvio Berlusconi.