MESSINA – Segnalazione WhatsApp al 366.8726275: “Salve, sono proprietaria di un immobile in uno di questi palazzi situati al complesso Campus di Sperone. Vi chiedo gentilmente di poter pubblicare la foto per porre all’attenzione di chi di dovere tali condizioni invivibili e penose. Vorrei vendere la casa ma per me è diventato ormai una meta irraggiungibile, per questa vergognosa situazione. Vi chiedo gentilmente di dare risalto a tutto ciò”.
Nell’immagine che ci è stata inviata si vede una grande discarica di rifiuti in uno spazio attiguo al complesso in cui abita la nostra lettrice. Chiediamo a Messina Servizi di verificare la situazione e di intervenire.
Al riguardo, sottolinea Maragrazia Interdonato, presidente di Messinaservizi: “In riferimento alla segnalazione giunta a Tempostretto, è fondamentale precisare che la Messinaservizi Bene Comune ha sempre garantito la massima attenzione nella gestione dei rifiuti e nella collaborazione con le autorità locali. Il complesso Campus a Sperone, nello specifico, negli anni è stato oggetto di ripetuti interventi, anche da parte della polizia municipale, a causa di continui errati conferimenti. Nonostante sia trascorso molto tempo ormai, dall’introduzione della raccolta differenziata nel Comune di Messina, una parte dei residenti continua a non rispettare le norme, contribuendo al degrado dell’area, come testimoniato dalle immagini”.
Continua la presidente: “In questi giorni, sono stati effettuati nuovi sopralluoghi in collaborazione con la polizia municipale, la quale ha nuovamente invitato l’amministratrice condominiale a provvedere alla bonifica dell’area, addebitando il costo del servizio al condomio. Precisiamo che il condominio è stato più volte sanzionato e che sono stati eseguiti diversi interventi di bonifica. Pertanto, è importante chiarire che la responsabilità della situazione non può essere attribuita a Messinaservizi Bene Comune, la quale ha sempre operato con trasparenza e tempestività. Ma piuttosto ai residenti che non si sono adeguati al sistema di raccolta differenziata e non si impegnano a rispettare le regole”.