Una settimana dopo l’interrogazione di Alessandro Russo sulle spese del Coc e della Protezione civile durante il lockdown la risposta arriva da un gruppo di associazioni di volontariato e non dai destinatari dell’interrogazione stessa (cioè sindaco e assessore Minutoli.
Un gruppo di associazioni di volontariato (A.C.C.I.R., Associazione Nazionale Carabinieri, Castel Gonzaga, Legambiente dei Peloritani, Mari e Monti 2004, Misericordia di Messina, Nettuno Rescue, Nova Militia Christi, Nucleo Diocesano di Protezione Civile, Volontari del Terzo Settore), impegnate nei giorni della quarantena al Coc hanno voluto chiarire alcuni aspetti relativamente al loro operato. In realtà Russo non ha mai messo in discussione l’operato delle associazioni impegnate nel territorio, ma ha espressamente chiesto (come avvenuto in altri Comuni), che l’amministrazione De Luca desse conto in modo dettagliato dei costi e delle spese sostenute nei due mesi sotto varie forme. In particolare Russo evidenziava anche come le risorse provenissero sia dal governo nazionale che regionale che dalla Protezione civile, dal comune ed infine da un conto corrente istituito da Palazzo Zanca e destinato ai benefattori messinesi.
Le associazioni ricordano che l’art. 39 D.Lgs 1/2018 prevede che le organizzazioni di volontariato attivate abbiano diritto al mantenimento del posto di lavoro e del trattamento economico previdenziale, previa comunicazione al Dipartimento nazionale di Protezione Civile (ed infatti ne hanno fatto richiesta secondo le esigenze dei singoli volontari.
“Bisogna specificare tuttavia– si legge– che le stesse associazioni durante il servizio prestato dal 9 marzo all’8 giugno scorso, non hanno gravato sulle casse del Comune, svolgendo il proprio operato a servizio della comunità cittadina in maniera totalmente gratuita, con grandi sacrifici personali e il costante rischio del contagio. Crediamo pertanto di dover essere ringraziati per il servizio svolto, rimanendo comunque a disposizione di quanti volessero ricevere maggiori dettagli in merito”.
Il ringraziamento nei confronti delle associazioni di volontariato da parte di tutta la comunità e degli stessi consiglieri comunali, Russo compreso, è noto e non è mai venuto a mancare. Questo non deve pregiudicare la richiesta di trasparenza sui conti complessivi, che deve esserci a tutti i livelli. Ed il ruolo del consigliere comunale è esattamente quello di organo di controllo nei confronti dell’amministrazione comunale, cui era rivolta l’interrogazione. Sappiamo che l’assessore Minutoli sta predisponendo una dettagliata risposta, pertanto rimandiamo eventuali repliche di Russo alla risposta dell’esponente della giunta De Luca.
Nel frattempo Russo risponde alle associazioni: “Ho appreso con sorpresa della nota di risposta di alcune associazioni di protezione civile che hanno sentito il bisogno di replicare alle richieste della mia interrogazione rivolta al Sindaco e all’assessore Minutoli. Si legge con piacere che le attività svolte dalle associazioni, come da loro dichiarato, siano state rispettose della normativa e delle previsioni di legge in genere: su questo, credo che la Città possa essere rassicurata. Tuttavia, se da un lato rallegra che le associazioni coinvolte con buono zelo abbiano sentito la necessità di chiarire la loro posizione, ribadisco che ai quesiti posti dalla mia interrogazione, che non riguardano solo le associazioni di protezione civile ma il complessivo delle spese effettuate con risorse pubbliche durante il lockdown – dai bonus familiari al sostegno per affitti e bollette, dalla comunicazione al rapporto con il volontariato – deve rispondere, entro i termini di legge previsti, il Sindaco. E su tutti i quesiti posti dal mio atto ispettivo, poiché non è utile e opportuno che su un tema così delicato, che implica l’impiego di importanti risorse pubbliche – di provenienza del Governo nazionale e della Regione con determinate finalità e a specifici indirizzi – non si intenda analiticamente fare operazione di trasparenza nei confronti della cittadinanza”