“Non ci importa il passato. Anzi il fatto che Massone abbia già fatto il presidente mettendo dei soldi, in Romania ha investito 2 milioni, ci lascia sicuri della scelta”. E’ la risposta di Stracuzzi a chi gli fa notare che le esperienze di Massone nel mondo del calcio non sono delle migliori. “Si è preso l’impegno di versare soldi nelle casse societarie – prosegue – ed è stato l’unico a farlo. Se ce ne sono anche altri, ben vengano. Proto voleva che ci facessimo carico di alcuni debiti, invece così non dobbiamo pagare niente e ognuno si prende la responsabilità per le proprie quote. Avevamo anche pensato di dare il 100 % a Proto, con tutti i crediti e i debiti, come abbiamo fatto noi con Lo Monaco, scoprendo poi 750mila euro di debiti occulti. Ma non c’era questa intenzione da parte del gruppo acquirente. Le condizioni offerte dal gruppo romano erano molto più vantaggiose, a breve si andrà dal notaio per gli atti”.
IL CALCIOMERCATO
In tutto questo, passa quasi in secondo piano ciò che sembrava più importante, vale a dire rinforzare la squadra. All’11 gennaio il Messina non ha ancora concluso nessuna operazione, né in entrata né in uscita, e si deve fare tutto entro fine mese. Nel pre accordo col gruppo romano, è previsto che il mercato sarà fatto insieme da vecchi e nuovi soci ma l’intesa non sarà ufficializzata prima della prossima settimana e i nuovi capitali non verranno immessi prima di fine mese. Per questo resta qualche dubbio sui tempi.
Da inizio stagione il Messina ha messo sotto contratto la bellezza di 35 giocatori, 10 dei quali non hanno mai calcato il terreno neanche per un minuto. “Si parla di 14 cessioni – dice Stracuzzi – ma non credo che ce la faremo, speriamo di farne almeno 10, poi magari mandare in prestito alcuni ragazzi che hanno contratti biennali”. “E’ quello che ci hanno lasciato in eredità i vecchi dirigenti – incalza il vicepresidente Gugliotta -, ci sentiamo raggirati, l’operazione Baldassin e Brunelli è stata il simbolo. Comunque abbiamo già parlato con Lucarelli per rinforzare la squadra, ci ha chiesto tre profili e li stiamo seguendo”. “Se riusciamo a liberarci di tutti questi stipendi – prosegue Stracuzzi – possiamo prendere altri giocatori che ci servono, forse potremmo fare anche qualche scambio e potrebbe tornare qualcuno che l’anno scorso era con noi, ci stiamo provando con Zanini. Nessuno vuole andare via da Messina, certo se arrivano offerte da altre squadre che offrono quattro volte tanto… Ma questo dimostra che la nostra squadra ha dei buoni giocatori”.
L’ATTACCO AI GIORNALISTI
Non poteva mancare l’attacco alla stampa, forse più duro che mai anche se il rapporto tra le parti non è mai stato idilliaco. “Da maggio a oggi siamo stati massacrati e messi alla gogna dalla maggior parte dei giornalisti – afferma Stracuzzi -. Noi abbiamo dato il massimo e messo patrimoni, cuore e passione e continueremo a farlo fin quando ci sono le risorse. Quasi tutte le testate, alcune sono state equilibrate, hanno parlato male della società su qualsiasi cosa, sono state dette menzogne e si dà una cattiva immagine della città”.
Al presidente non è andato giù un post su Facebook di Enrico Buonocore, che rivelava di essere stato “costretto” ad acquistare una crostata di fine pasto per i giocatori: “C’erano altri dolci al ristornante pagato dalla società – prosegue – ma lui ha dovuto sbandierare di avere speso 30 euro, quando poi ne prende 30mila, cioè duemila euro al mese, pur essendo stato esonerato”; e ieri mister Lucarelli ha acquistato una stufa per riscaldare l’ambiente al Celeste: “Lì abbiamo fatto lavori straordinari – continua Stracuzzi -, che non restano a noi ma all’Acr Messina e al Comune, e non si è pensato a un nuovo impianto di riscaldamento perché non c’erano mai stati di questi problemi. Il freddo di questi giorni è anomalo e mister Lucarelli ha pensato di acquistare una stufa di sua spontanea volontà. Lo avessimo saputo lo avremmo fatto noi, è assurdo pensare che non abbiamo i soldi per una crostata o una stufa. Abbiamo appena speso 5mila euro per mandare la squadra in ritiro a Rocca di Caprileone perché a Messina non ci sono campi. Un anno e mezzo fa abbiamo salvato il Messina dal fallimento e fatto un sacco di sacrifici”.
Sulla stessa linea Gugliotta. “Il campionato è iniziato male perché ci siamo affidati alle persone sbagliate, ci manca l’esperienza. Al 30 giugno 2016 il debito era dimezzato e molte società di questa categoria sono messe peggio di noi. Chi arriva mette soldi nelle casse societarie. Se conoscete qualcuno in grado di mettere soldi nel Messina portatelo”.