Per la prima volta dopo mesi e mesi di attese e battaglie per l’Atm forse una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare. I lavoratori sono stanchi e hanno avuto già fin troppa pazienza, a questo punto però sembrerebbe esserci uno spiraglio positivo dopo il buio delle ultime settimane. E’ quanto è emerso dall’incontro di questa mattina il segretario generale di Palazzo Zanca e commissario Atm Santi Alligo e i sindacati. Primo punto discusso gli stipendi arretrati. I lavoratori solo negli ultimi giorni dell’anno che si è appena concluso avevano ricevuto una mensilità relativa alla prima metà dello stipendio di settembre e alla prima di quello di ottobre. La buona notizia è che nelle casse comunali adesso ci sarebbe la disponibilità finanziaria per saldare tutti gli arretrati ai 598 dipendenti dell’Atm. Il punto è che per farlo serve un preciso indirizzo politico che al momento non si è ancora registrato. Il commissario Alligo ha spiegato ai rappresentanti sindacali che con la delibera comunale del 31 dicembre e la firma del bilancio previsionale si è ottenuto un trasferimento a favore dell'Atm per l’anno 2012 pari a 21.900.000 euro, circa 4.900.000 in più rispetto agli anni precedenti. Si tratta di un adeguamento finanziario che era fermo dal 1999, risorse aggiuntive che di certo potrebbero rappresentare una boccata d'ossigeno per le disastrate casse aziendali. I soldi dunque ci sono. Resta da capire come e quando verranno utilizzati e se questa volta i lavoratori saranno tenuti nella giusta considerazione. " I dipendenti Atm oggi sono tra i lavoratori più penalizzati – dichiarano Michele Barresi, Carmelo Altadonna e Francesco Urdi', rappresentanti di Orsa, Ugl, Cub – e adesso non possiamo aspettare i soliti tempi della burocrazia. Occorre procedere con i mandati di pagamento per il saldo di tutte le spettanze arretrate per le quali occorrono 4.300.000 euro". I sindacati hanno dunque chiesto di velocizzare la procedura di determina per la liquidazione sia dei 3.900.000 netti disponibili, relativi all’anno 2012, sia per i quasi due milioni del primo dodicesimo del 2013. Su queste somme però pare ci sia già la scure dei pignoramenti della ditta Ventura che vanta un credito di due milioni e mezzo. Dopo il vertice con Alligo i segretari di Orsa, Ugl e Cub hanno chiesto anche un incontro al commissario Croce che dovrebbe riceverli già domattina. “Serve un preciso indirizzo politico affinché si proceda prioritariamente a saldare gli stipendi e contestualmente si avvii con il sindacato il confronto per la trasformazione dell'azienda ed il contratto di servizio la cui procedura di delibera sembra anch'essa incontrare inspiegabili ritardi per le "consuete" pastoie burocratiche che rischiano di allungarne i tempi con evidenti danni all' azienda e al servizio".
Intanto i segretari di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, Pino Foti, Enzo Testa e Silvio Lasagni, hanno scritto una lettera al commissario Croce per chiedere un intervento immediato. Nel documento recapitato al numero uno di Palazzo Zanca si legge “dopo le tante sofferenze patite dai lavoratori, quella somma oggi potrebbe consentire la corresponsione di buona parte degli stipendi arretrati e di sanare finalmente il grande ed ingiusto gap esistente da tempo tra i dipendenti dell’ATM ed i loro colleghi delle altre partecipate. I lavoratori hanno raggiunto un arretrato di ben tre mensilità e mezzo, dato che l’ultima retribuzione ha coperto solo fino al 50% di ottobre, ma a complicare le cose, come da sempre accade per l’ATM, giunge un decreto ingiuntivo di 2,5 milioni della ditta Ventura e la notizia che il comune non procederà ad alcuna corresponsione se non dopo aver ricevuto i 40 mln dalla Regione Siciliana. Stipendi ed appalti sono entrambi cosi fissi per l’azienda, ma, chissà perché, i crediti dei lavoratori vengono sempre dopo. Una transazione, come già fatto nel passato, potrebbe portare a rateizzare il debito con la Ventura, ma la ferma decisione dell’amministrazione comunale, pregiudica l’individuazione di ogni soluzione, cassa ogni speranza e, soprattutto, rischia di esasperare ulteriormente gli animi dei lavoratori”.
(Francesca Stornante)