Il governatore Musumeci, nell’ambito dello spoil system ha rimosso i presidenti dei Parchi e la decisione di togliere l’incarico a Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi il cui incarico sarebbe scaduto tra 6 mesi, ha scatenato la rivolta dei sindaci della zona. Antoci con una nota di bilancio ha trasmesso il suo saluto senza acredine ma ricordando quanto fatto in questi anni alla guida del Parco.
“Grazie, sono stati anni intensi, a tratti difficili, ma pieni di amore e di passione.
L’amore per l’ambiente, per il territorio, per uno sviluppo sostenibile che si percepiva già dall’inizio potesse ripartire. Sono stati anni di risultati. Ho assunto la Presidenza del Parco dopo dieci anni di commissariamenti, trovandolo depotenziato, mortificato e considerato, nonostante il valore dei suoi dipendenti e dei suoi dirigenti, un carrozzone. E siamo partiti. Insieme ai sindaci, insieme a tutti coloro che hanno voluto dare una mano, a poco a poco verso una strada di crescita, di dignità e di rispetto delle regole. A poco a poco abbiamo cominciato, insieme, a ritagliarci pezzi di successo che fanno e faranno parte di una storia chiara ed inequivocabile che nessuno potrà oscurare e che ha dimostrato che i Nebrodi, il suo territorio, fatto di gente perbene, di cittadini laboriosi e di amministratori onesti potevano insieme scrivere una nuova pagina di sviluppo, di tutela dell’ambiente, nel rispetto dei principi fondamentali della trasparenza e della legalità. In questo percorso siamo riusciti a rimettere in moto un pezzo di territorio fra i più belli del mondo al quale sono e rimarrò legato per la vita. Abbiamo rimesso in un circuito virtuoso tante aziende che, anche attraverso la creazione del marchio Nebrodi Sicily, hanno avuto la possibilità di allargare i loro spazi imprenditoriali, creando anche rapporti con partners stranieri. Abbiamo portato al centro dell’interesse turistico coloro che vengono in Sicilia a tal punto che nella stagione del 2017, su un campione di 44 differenti nazionalità, si è registrato un aumento esponenziale su tre mete principali: Taormina, Isole Eolie e Parco dei Nebrodi. Oggi, il valore sotto il profilo del prezzo agli allevatori, per esempio per il suino nero dei Nebrodi, è notevolmente aumentato come si è notevolmente abbassato il livello dei furti e degli abigeati che gli stessi subivano e che, grazie ai controlli nel territorio, hanno ridato serenità alle aziende agricole. La collaborazione con gli ordini professionali, come ad esempio con l’Ordine dei Geologi, ha consentito al Parco di creare un Centro Studi per il dissesto idrogeologico, esperienza sul piano nazionale effettuata solamente in Liguria, nelle Cinque Terre. Come ho amato dire io in questi anni, “il Parco come casa di vetro”. È con questo sentimento che mi accingo a lasciare il mio incarico con la consapevolezza di consegnare al mio successore un Parco sano contabilmente, nuovo nell’immagine e stracolmo di turismo che negli ultimi anni ne ha invertito una tendenza che invece era al ribasso. Voglio ricordare di questa esperienza solo questi aspetti positivi, lasciando al ricordo e alle notti insonni quelle negative, sperando che un giorno le drammatiche vicende che hanno colpito me, gli uomini della mia scorta, la mia famiglia, la Sicilia e il Paese possano uscire definitivamente dalla nostra mente.
Ma è con un Grazie che voglio chiudere questa mia riflessione, con un Grazie a tutti, con un Grazie particolare ai 24 Sindaci del Parco e agli ulteriori 23 che hanno fatto richiesta di nuovo ingresso.
Un grazie speciale, infine, voglio dedicarlo alla mia famiglia che insieme a me ha vissuto questi anni bellissimi di impegni e di soddisfazioni, ma anche drammatici e che continua a vivere con me una vita difficile, blindata e di privazioni.
Abbiamo insieme deciso, nel tempo, quale fosse la strada giusta da seguire e l’abbiamo scelta consapevoli dei rischi che correvamo.
Oggi il Protocollo di Legalità è legge dello Stato Italiano e sta salvaguardando tantissime aziende agricole oneste dalla pressione mafiosa e farà percepire i Fondi Europei soltanto alle persone perbene che, grazie e Dio, sono la stragrande maggioranza dei Siciliani e del Paese”.
Fin qui Giuseppe Antoci ed immediate sono state le reazioni da più parti. Mentre Musumeci sta per nominare il commissario che sostituirà Antoci, 22 sindaci dei comuni nebroidei hanno scritto una lettera aperta indirizzata al governatore:
“Tale provvedimento desta seria preoccupazione per noi Sindaci dei Comuni dei Nebrodi che dopo anni di commissariamenti abbiamo finalmente visto ripartire l’Ente che è diventato volano di sviluppo e attrattiva turistica. I risultati ottenuti in questi anni hanno consegnato alla comunità nazionale e internazionale un esempio concreto di come si possa fare buona amministrazione e nel contempo rappresentare per cittadini e amministratori un punto di riferimento. Incrementi turistici mai verificatesi come negli ultimi anni, aziende che attraverso marchi di tutela hanno avuto nuove occasioni per crescere e svilupparsi e non ultimo il riconoscimento del Premio Continentale per l’Ambiente assegnato all’unanimità da ben 400 stati membri e mai ricevuto da un italiano e da un’area protetta italiana. Citare le battaglie sulla legalità che noi tutti, insieme al Presidente Antoci, abbiamo portato avanti in questi anni sarebbe semplice e tale azione sinergica tra gli Enti locali e il Parco dei Nebrodi costituisce un valore aggiunto e un modus operandi che non ha precedenti nella storia del paese.L’intercettazione dei fondi europei volti a finanziare la malavita organizzata costituisce un’azione seria ed efficace che ha destabilizzato e sgominato la mafia. o.
Ciò ha comportato anche per noi un modello di riferimento guardando con la lente di ingrandimento la semplificazione amministrativa ove in essa si possono annidare punti deboli e in cui la mafia spesso si insinua per trovare risorse “apparentemente lecite” per finanziare sè stessa. Il dott. Antoci è il pioniere di questa nostra azione condivisa e costituisce per tutti noi un modello di riferimento ed un orgoglio per tutta la Sicilia e per questo lo vogliamo ringraziare e salutare con affetto e gratitudine.
Speravamo che di tutto ciò Lei ne tenesse conto. Qui la politica non c’entra qui da salvaguardare c’è la Sicilia”.
Firmato:
Alvaro Riolo -Sindaco del Comune di Acquedolci;
Nino D’Onofrio – Sindaco del Comune di Caronia;
Michele Petronaci – Sindaco del Comune di Cerami;
Carmelo Sottile – Sindaco del Comune di S. Agata Militello;
Giuseppe Patorniti – Sindaco di Santa Domenica Vittoria;
Mario Fulia – Sindaco di San Fratello;
Francesco Re – Sindaco di Santo Stefano di Camastra;
Fabio Venezia – Sindaco del Comune di Troina;
Antonino Musca – Sindaco di Sinagra;
Filippo Taranto – Sindaco di Montalbano Elicona;
Salvatore Villardita – Sindaco di Reitano;
Domenico Ruffino – Sindaco di Pettineo;
Luigi Bonelli – Sindaco di Nicosia;
Salvatore Castrovinci – Sindaco di Torrenova;
Maurizio Zingales – Sindaco di Mirto;
Giuseppe Franco – Sindaco di Castel di Lucio;
Vincenzo Lionetto – Sindaco di Castell’Umberto;
Antonino Cantali – Sindaco di Maniace;
Giacomo Porrazzo – Sindaco di Capizzi;
Carmelo Rizzo Nervo – Sindaco di Tortorici;
Salvatore Calì – Sindaco di Cesarò;
Ettore Dottore – Sindaco di Alcara Li Fusi