L’amministrazione Accorinti come un Giano bifronte, come una “creatura” dalla doppia identità: da un lato il volto della rivoluzione, che ferma i tir sul cavalcavia e chiudiamo la Rada San Francesco, dall’altro la stessa giunta che ogni anno scrive una lettera alla società Caronte-Tourist invitandoli a sostenere le manifestazioni per la Vara. Ma quest’anno la lettera firmata dal sindaco Accorinti e dall’assessore Ursino è arrivata a poche ore di distanza dall’affondo della consigliera comunale Ivana Risitano di Cambiamo Messina dal basso che ha definito le sponsorizzazioni dei Franza indigeribili ed ha invitato ad un uso etico degli sponsor. La nota della Risitano ha fatto seguito ad un dibattito in Aula sulle sponsorizzazioni e che ha visto la Fenech schierarsi dalla sua parte e Cecilia Caccamo, compagna del sindaco, sul fronte opposto.
Il sindaco non ha detto una parola, ma adesso sono i Franza nel rispondere alla lettera a dire chiaramente: “Accorinti ci dica se siamo indigeribili a convenienza”. Non si può essere “brutti sporchi e cattivi” solo quando si tratta di parlare per slogan per poi diventare buoni quando serve uno sponsor che paghi i fuochi d’artificio piuttosto che altre cifre.
“Egregio signor sindaco- scrive l’amministratore delegato della società Vincenzo Franza- anche quest’anno l’amministrazione ci ha chiesto di sostenere economicamente le tradizionali manifestazioni ferragostane ed in particolare la Vara. L’intervento di Caronte Tourist può ben dirsi tradizionale giacchè da almeno 10 anni la società non si sottrae alla collaborazione richiesta dall’Ente locale, in ragione del proprio radicamento nel territorio e dell’intento di venire incontro ai sentimenti più profondi della cittadinanza. La garbata lettera si innesta tuttavia in un contesto caratterizzato dal recente dibattito, a nostro parere tutt’altro che superficiale, sul consumo critico relativo alla provenienza delle sponsorizzazioni private alle quali legare o meno il nome e l’immagine dell’amministrazione. Dopo le schermaglie sull’argomento pare essere caduto nel vuoto un comunicato con cui una consigliera di CMdB ha sollevato un problema etico (e persino estetico…) relativo all’intollerabilità di vedere il logo della nostra società accostato come sponsor e sempre a richiesta a quello del Comune”.
In particolare Ivana Risitano, che fa parte del movimento che sostiene l’amministrazione comunale, ha sottolineato (leggi qui l’articolo) come nella scelta degli sponsor dovesse “ prestare attenzione anche (direi "soprattutto", per un tipo di esperienza come la nostra) al profilo etico. Adottare uno sponsor significa veicolare un marchio: e scegliere a quale prodotto dare visibilità in cambio di un sostegno economico è scelta che va fatta in un'ottica di "consumo critico".Nel nostro Regolamento: c'è la possibilità per l'amministrazione di rifiutare certi sponsor per motivi di opportunità politica. Non tutti gli sponsor sono uguali”.
La Risitano ha poi aggiunto che i Franza non sono uguali agli altri sponsor perché con i 150 milioni di fatturato “sono uno dei poteri forti della città ed io non digerisco che l'amministrazione gli faccia pubblicità”.
Mentre Cambiamo Messina dal basso ricordava al sindaco che “la scelta di uno sponsor è politica” l’assessore Ursino ed Accorinti scrivevano a Caronte Tourist chiedendogli di sponsorizzare la Vara e le manifestazioni di ferragosto.
Il silenzio del sindaco alle dichiarazioni fortissime di CMdB pesa ma non va giù ai Franza che preferiscono un dibattito schietto ad un comportamento quanto meno “pilatesco” e inchiodano Accorinti nel prendere posizione.
“Nessuno mette in discussione il diritto dei componenti di organismi elettivi di assumere posizioni- prosegue Vincenzo Franza- I luoghi del confronto esistono per questo. Ciò che stupisce e che stavolta rischia di mettere in discussione la nostra volontà di continuare a garantire il sostegno economico anche quest’anno è il SILENZIO ASSORDANTE sul tema da parte dell’amministrazione, dalla quale ci piacerebbe provenisse una presa di distanza netta ed inequivocabile su un terreno squisitamente politico dalle affermazioni apodittiche della consigliera. Ove ciò non dovesse accadere troverebbero linfa le interpretazioni ambigue di chi non riesce ad accettare che possa esserci convivenza civile e perfino collimare d’intenti tra entità che pur distinte e distanti sul piano delle motivazioni di fondo, devono trovare momenti di sintesi nell’interesse della cittadinanza. Ove ciò non dovesse accadere saremmo costretti a rispedire al mittente la richiesta di codesta amministrazione e lo faremmo con sentimenti di autentica amarezza”.
La missiva di risposta non lascia spazio ad ambiguità: non è possibile da una parte tirare al bersaglio e dall’altra chiedere sostegno economico. Se l’amministrazione ritiene “indigeribile sotto il profilo etico” l’immagine dei Franza accostata a quella del Comune allora lo dica chiaramente, altrimenti prenda le distanze. Il silenzio è assenso ed è una fuga dal dover esprimersi. Non può su queste tematiche così forti un’amministrazione che sulla lotta ai tir ha fatto un’intera campagna elettorale, non spendere neanche una parola sulla questione delle sponsorizzazioni.
Se CMdB ha chiaramente fatto distinzioni tra sponsorizzazioni che puzzano e sponsorizzazioni che profumano evidenziando come la scelta di uno sponsor sia politica allora la giunta, che è un organo politico per eccellenza deve dire come la pensa. E fare una scelta. Trincerarsi dietro il silenzio non è da buon amministratore.
Rosaria Brancato