Qualche tempo fa, le odiose immagini di una Napoli letteralmente invasa da immondizia avevano destato l’opinione pubblica di tutta Italia creando scalpore e indignazione.
Emergenza rifiuti l’hanno sempre chiamata, ed anche allora non vi era messinese che non paragonasse quell’immane situazione alla nostra città.
Tante erano difatti le analogie tra i due capoluoghi di provincia: odori poco gradevoli per le strade, sacchetti di plastica sparsi random, bottiglie di vetro accatastate in ogni dove.
Situazioni parallele che contribuivano a far sprofondare due centri, storicamente prestigiosi, ai livelli del più ignobile degrado.
Basterebbe dare un fugace sguardo a tutte le immagini che giornalmente pubblichiamo con l’intento di informare, e allo stesso tempo di smuovere qualche coscienza, per capire di cosa si sta parlando. Oppure basterebbe affacciarsi alla finestra e guardare nell’angolo più vicino. E’ la Legge del Sacchetto: in qualsiasi posto abitiate, troverete sempre un sacchetto ambulante.
Le foto che vi proponiamo oggi, in allegato a questo articolo (Photo-Gallery), disegnano uno spaccato di Messina che dovrebbe essere la zona estiva per eccellenza: Torre Faro.
A lasciare interdetti non è tanto l’osservare le buste di plastica volontariamente gettate nei posti non idonei, né la bottiglietta di Coca-Cola accuratamente “nascosta” tra le foglie dell’albero (quasi si creda che lì non dia troppo nell’occhio). A lasciare interdetti è la consapevolezza che la zona in questione rappresenti una di quelle poche aree messinesi in cui vige la raccolta differenziata Porta a Porta.
Il meccanismo non potrebbe essere più elementare: il sacchetto (ben chiuso) dell’immondizia viene lasciato fuori dalla porta di casa e, giornalmente, un operoso camion provvede alla sua rimozione.
Insomma, esisterebbe cosa più elementare per agevolare la semplicità del conferimento e, contemporaneamente, la pulizia delle strade?
Evidentemente neanche questo sembra bastare in una città che vorrebbe, e potenzialmente potrebbe, fare del turismo il punto cardine di tutta la sua esistenza.
Bisognerebbe imparare che plastica e bottiglie non rappresentano motivo di elogio estero né di attrazione di capitali ed investimenti, ma rappresentano semplicemente ciò che sono: sporcizia, incuria, vergogna, degrado, inciviltà.
“Lascia il mondo un po’ migliore di come l’hai trovato” era la frase che Baden Powell, padre dello scoutismo, amava ripetere ai suoi piccoli seguaci.
Forse, bisognerebbe pensarci un po’ più spesso.
Veronica Crocitti