È stato un anno intenso e ricco di soddisfazioni sportive, specie per noi italiani, questo 2021 che giunge al termine. Non è un caso quindi che tra i momenti sportivi dell’anno da noi scelti vengano citate diverse volte imprese azzurre di risalto internazionale. Gioie e vittorie sicuramente, ma anche momenti che hanno segnato indelebilmente la fine di un’era in alcune discipline.
L’europeo itinerante è stato disputato con un anno di ritardo causa pandemia. Un gruppo giovane ben amalgamato dal Ct Roberto Mancini che sotto il cielo di Wembley a inizio luglio ha alzato la coppa. Un cammino iniziato nel gruppo A per l’Italia che stravince tutte e tre le partite all’Olimpico di Roma. Agli ottavi supera ai supplementari l’Austria, poi partita vinta di misura ma dominata in campo contro il Belgio nei quarti. Semifinale spettacolare contro la Spagna terminata ai rigori, rete decisiva di Jorginho. Infine la finale a Wembley contro i padroni di casa inglesi, subito sotto nel punteggio gli azzurri rimettono in pari la sfida e vincono nuovamente ai rigori, grazie alle parate stavolta di Gigio Donnarumma (eletto poi miglior giocatore del torneo).
Anche i Giochi hanno subito uno spostamento in calendario e anche qui l’Italia si è superata conquistando 40 medaglie, di cui 10 d’oro. La spedizione azzurra ha tra l’altro vinto la corsa regina delle Olimpiadi, i 100 metri piani, la corsa di velocità per eccellenza in cui a fregiarsi dell’oro è stato Marcell Jacobs. Indimenticabili però anche le vittorie nella staffetta 4×100 e l’oro, a parimerito, per Tamberi e Barshim nel salto in alto. Un risultato storico per l’Italia che ha chiuso decima nel medagliere.
Il tennista serbo sta ormai stracciando tutti i record in termini di vittorie, di titoli conquistati e di settimane passate in cima al ranking come numero della classifica mondiale. In questo 2021 Djokovic ha provato, andandoci molto vicino, a conquistare tutti e quattro i tornei più importanti del panorama tennistico internazionale. 4 tornei della durata di due settimane, in tre continenti e su tre superfici differenti. Vittoria all’Australian Open a gennaio, vittoria al Roland Garros a giugno, vittoria a Wimbledon a luglio e nell’ultimo Slam dell’anno, lo Us Open a settembre, la sua corsa si arresta in finale contro il russo Medvedev che batte un provato Djokovic, quasi bloccato dal peso dell’impresa che stava per compiere, impedendogli, quando mancavano solo 3 set su 84 da conquistare, di realizzare un’impresa che in campo maschile manca dal 1969.
Il fatto che il giovanissimo pilota olandese sia diventato campione del mondo non è così tanto una novità, il ragazzo ha talento e prima o poi il titolo (probabilmente più d’uno) sarebbe arrivato. L’impresa sta nell’averlo fatto nel 2021, battendo un mostro sacro vivente della disciplina come Lewis Hamilton. Il pilota inglese è stato capace di superare tutti i record possibili (numero di pole in carriera e Gp vinti) ed eguagliare il record all time di Michael Schumacher come numero di mondiali piloti vinti (entrambi sono a quota 7). Senza tralasciare che, pochi chilometri prima che si chiudesse il mondiale, avremmo potuto scrivere di Hamilton che ha conquistato il suo 8° titolo, questo rende l’idea sulla sfida iridata che è stata aperta e senza esclusione di colpi fino all’ultimo giro dell’ultimo Gp. Impresa anche della RedBull motorizzata Honda, è stato questo connubbio a permettere a Verstappen di spodestare la Mercedes che aveva vinto il titolo piloti 7 volte consecutivamente dal 2014.
In questo 2021 abbiamo vissuto anche l’addio alle competizioni di sportivi che hanno detto basta ma che prima hanno quasi rivoluzionato la disciplina che li ha fatti diventare vere e proprie leggende. Tony Cairoli, pilota di motocross nato a Patti nel messinese, dopo 18 anni di carriera e 9 titoli mondiali, ha detto basta. A seguire il suo esempio anche Federica Pellegrini, precocissimo argento ad Atene 2004 ha poi proseguito la sua carriera in vasca fino a Tokyo 2020, partecipando a 5 edizioni delle Olimpiadi, e allungando ancora un anno la sua carriera perché i Giochi si sono disputati nel 2021. Ritiro anche per il mitico numero 46, Valentino Rossi, il pilota di moto di Tavullia sembrava non voler mai finire, anche lui si ritira con 9 titoli mondiali alle spalle e il sogno del 10° che ancora inseguiva e che gli è scappato per una manciata di punti, appena 5, (e per l’antisportività di un certo spagnolo, penserebbero in tanti) nel 2015.
Chiudiamo con tre belle storie che potremo raccontare ai nipoti. Una è tutta italiana e ha come protagonista Sonny Colbrelli ciclista italiano, campione europeo in carica, che alla prima esperienze sulle pietre in pavé della Parigi-Roubaix compie il capolavoro all’interno del velodromo vincendo la sua prima classica monumento in carriera, vittoria italiana che a Roubaix mancava dal 1999, a riuscirci era stato Andrea Tafi. Alessandra Perilli, il 29 luglio di quest’anno, e crediamo possa diventare una data storica per San Marino, ha conquistato la prima storica medaglia olimpica per il suo Paese. La sammarinese, nata a Rimini, ha ottenuto il bronzo nella Trap, specialità del tiro a volo. In ultimo la bellissima storia della giovane e promettente Emma Raducanu, tennista inglese di appena 18 anni che a settembre è diventata campionessa dello Us Open. Raducanu ha vinto il torneo partendo dalle qualificazioni e non ha perso neanche un set durante la sua lunga cavalcata sino al titolo. Al momento di iniziare il torneo era numero 150 del mondo e solo alla quinta apparizione nel circuito maggiore, inutile specificare come quella vinta a New York fosse la sua prima finale disputata.