Le assemblee dei soci della Zancle e del Città di Messina hanno portato alcune novità in seno al club peloritano (vedi qui). Novità nell’aria da diversi settimane che martedì si sono definitivamente concretizzate. I cambi al vertice nei consigli d’amministrazione hanno evidentemente confermato una miscelazione annunciata alla guida delle due società, soprattutto nella Zancle, adesso proprietaria al 100% delle quote del CdM.
Mutata ad esempio la posizione della famiglia Chiofalo, che ha deciso di cedere il proprio 30% alla Zancle entrando però contestualmente a far parte di quest’ultima società con l’acquisizione di alcune quote. Come annunciato, sancita la parziale rottura tra il gruppo legato all’imprenditore Giovanni Piero De Leo e quello dei messinesi rappresentato dai vari Niki Patti, Arrigo, Ricevuto, Morgante e Ruegg. Questi ultimi non hanno ancora comunicato se intendono o meno proseguire il percorso avviato comunemente la scorsa estate. Nel corso dell’assemblea hanno chiarito la propria linea, finalizzata a ridurre la predominanza economica, e di fatto decisionale, di alcuni esponenti, con riferimento più o meno dichiarato proprio a De Leo. Ma la linea che alla fine ha avuto la meglio, Cda alla mano, è stata quella opposta. E adesso?
Tutto dipenderà dalla volontà dei messinesi “scontenti”, che attualmente detengono complessivamente il 30% delle quote della Zancle. Il restante 70% è così suddiviso: 30% in mano a De Leo e il 40% a rappresentanti che hanno sposato, quasi totalmente, le idee del vicepresidente del Città di Messina. Dunque De Leo in questo momento vanta una “maggioranza fiduciaria” in seno alla società, che potrebbe anche estendersi qualora gli “scontenti” decidessero di lasciare. L’imprenditore messinese che lavora al nord ha infatti già fatto sapere che sarebbe disposto a rilevare un ulteriore 30%, divenendo a tutti gli effetti il principale finanziatore del progetto. In attesa del definitivo assestamento delle questioni societarie, nei prossimi giorni dovrebbero essere comunicate le prime scelte in merito alle nomine dirigenziali. Sempre in pole Giovanni Carabellò, destinato al ruolo di Dg. Ancora in dubbio invece la posizione di Rando, così come quella di alcuni calciatori che attendono di conoscere il proprio futuro.
(E. Rigano)