Con una prestazione di sostanza e spessore, la Waterpolo Despar Messina ha messo un altro mattone “pesante” sulla strada verso la salvezza nel massimo campionato femminile di pallanuoto. Alla piscina Cappuccini, oggi particolarmente gremita, la formazione di Francesco Misiti, con personalità, è riuscita ad aggiudicarsi lo scontro diretto con la R.N. Bologna per 10-8 al termine di una gara sempre condotta dalle padrone di casa. Decisivo lo strappo nell’ultimo parziale, quando la fuoriclasse ungherese Bujka ha, finalmente, concretizzato gli sforzi di squadra. Prima dell’intervallo lungo, però, la prodezza l’aveva fatta il portiere Sabatini, brava a neutralizzare il possibile rigore del pareggio di Schnugg. A tre giornate dalla conclusione della fase regolare, la situazione di classifica sorride alle peloritane, quart’ultime con un buon margine sulla zona retrocessione. Per capire gli ulteriori sviluppi, bisognerà, però, attendere il match Bologna e Ortigia Sr, il cui recupero è stato disposto proprio ieri dal giudice unico.
CRONACA – La Waterpolo Despar Messina, che non può ancora utilizzare per infortunio la Bonanno in panca solo per spronare le compagne, parte bene e va in rete con D’agata e Sparacio, ma la felsinee restano incollate al match con Schnugg e Dal Fiume. La giovane Gitto segna in superiorità e la Tagliaferri in rovesciata. Sul 4-2, le peloritane potrebbero chiudere con un altro gol di vantaggio, ma sbagliano l’azione d’attacco e concedono al Bologna di rientrare con il rigore trasformato da Millo. All’inizio del secondo parziale, la Waterpolo Despar Messina tenta un nuovo allungo, segnando con Bujka e ancora con Gitto ( 6-3). Ma la squadra di Posterivo sfrutta un po’ di nervosismo delle padrone di casa e rientra, per la seconda volta, con Budassi e Schnugg. Quest’ultima avrebbe anche l’opportunità di riportare le squadre in parità, ma il portiere Sabatini le neutralizza il cinque metri. Dopo l’intervallo lungo, le due squadre sono molto più stanche e diventano, particolarmente, guardinghe in difesa, tant’è che non riescono a realizzare nessun gol nel terzo parziale. La Waterpolo Despar Messina colpisce pali e traverse a ripetizione, ma tira un sospiro di sollievo quando Budassi prima e Schnugg sbagliano clamorosamente la rete del pareggio. Le peloritane non perdonano e giocano un ultimo parziale con molta aggressività e attenzione. Arangio conclude sotto la trasversale e muove il risultato sul 7-5. La solita Schnugg riapre i giochi a quattro minuti dalla fine. Un fuoco di paglia spento dalla doppietta di Bujka che realizza con un preciso lob e, successivamente, mette il punteggio in cassaforte in superiorità. Sul 9-6, ma con meno di 60 secondi da giocare, Bologna, con orgoglio prova a rendere meno amara la sconfitta con il capitano Dal Fiume. Per tentare di riguadagnare il possesso palla, il tecnico Posterivo chiama un time out, con la sfera nelle mani delle messinesi. Il rigore, come da regolamento, è trasformato dalla Bujka che chiude la contesa. Sui titoli di coda la Schnugg fissa il finale sul 10-8 con una conclusione potente. La Waterpolo Despar Messina non può e, soprattutto, non deve cantare vittoria, ma essere soddisfatta perché, ancora una volta in questo fantastico girone di ritorno, ha dimostrato cuore, abnegazione, voglia di soffrire e capacità di gioco. Tutte le doti necessarie per centrare la salvezza. Un traguardo da perfezionare nelle ultime tre tappe che restano da giocare (Fiorentina e Imperia in trasferta e Ortigia Siracusa in casa).
COMMENTI – A fine match, tra i più felici, c’è il tecnico Misiti: “Abbiamo vinto ma non possiamo gioire troppo perché non abbiamo il conforto della matematica e la lotta per la permanenza è ancora aperta a tutte le soluzioni. Vorrei solo sottolineare il fatto che impiegare le solite sette giocatrici, per tutti e quattro i tempi, è esaltante e penalizzante allo stesso tempo. Ma alle mie atlete non posso rimproverare nulla, sia sul piano dei risultati e che dell’impegno che è massimale anche negli allenamenti. Anche perché, in caso contrario, non avrebbero la forza di resistere in acqua così a lungo”.