Se non fosse stato per l’autorevolezza, il carisma e l’eloquio dell’aspirante governatore Nello Musumeci, la manifestazione di ieri in Fiera si sarebbe trasformata nell’autocelabrazione dell’ex sindaco Giuseppe Buzzanca. In corsa per un posto all’Ars, l’ex primo cittadino continua a fare di Messina e della sua sindacatura -interrotta in anticipo per inseguire ambizioni politiche personali – un spot elettorale, dando l’impressione che la sua campagna elettorale per le regionali sia iniziata già nel 2008, al momento della sua elezione a sindaco della città. Nel giorno che doveva essere di Musumeci, Buzzanca non solo ha associato -in tutti i cartelloni pubblicitari appesi in città – il suo nome a quello del candidato del centro-destra alla Presidenza della Regione, ignorando gli altri uomini del Pdl in lizza per un posto al sole all’Assemblea regionale,ma da “buon padrone di casa”, dallo stile sobrio, di basso profilo e privo di autoreferenzialità, ha pensato bene di tappezzare l’intero padiglione 7H della Fiera, pieno ma non stracolmo in occasione della prima uscita messinese di Musumeci, con manifesti che ricordano le opere realizzate in questi quattro anni.
Svincoli, Maregrosso, Porto di Tremestieri, Ecopass, Piazzetta Primavera, Campo Rom, Natale nel villaggi i suoi “cavalli di battaglia” e per ogni opera – poco importa se realizzata, non ancora iniziata o lasciata a metà – un manifesto diverso perché come Buzzanca ha detto dal palco «le fotografie sono fotografie e nessuno potrà distruggere quello che abbiamo costruito in questi quattro anni». Tra i tanti manifesti appesi in Fiera ne mancavano alcuni però: ad esempio quello sul Comune prossimo al dissesto, paventato dal commissario Croce e, di fatto, accertato dalla Corte dei Conti; oppure quello sul tracollo di Atm e Messinambiente. Ma perché rovinarsi la festa con brutte notizie? Buzzanca ha già voltato pagina e “vola” sopra Messina ed i suoi problemi ed il suo unico obiettivo è prendere voti, tanti voti. E allora eccolo lì, sul palco della Fiera, a dispensare saluti e ringraziamenti a tutti: ai lavoratori Servirail, ai lavoratori della Fiera, ai consiglieri provinciali, di quartiere e persino ai consiglieri comunali «che mi sono stati di supporto in questi quattro anni di amministrazione».
Forse non sapeva che in sala , ad ascoltarlo, c’erano solo Giuseppe Magazzu’,Salvatore Ticonosco e Pippo Capurro perché gli altri consiglieri del Pdl hanno probabilmente preferito evitare comparsate, sapendo che qualunque cosa avesse detto Buzzanca non sarebbe servita a far sbocciare un amore mai nato tra l’ex sindaco ed i “suoi” rappresentanti in Consiglio Comunale. Ma per un rapporto che finisce, ce ne può essere sempre uno che nasce, ad esempio quello con Pippo Ansaldo, ex consigliere comunale e adesso ufficialmente anche ex Udc e pronto a sostenere Buzzanca, che sul suo aiuto evidentemente conta molto vista l’enfasi con cui lo ha pubblicamente elogiato per aver avuto il «coraggio di lasciare lo scranno di palazzo Zanca quando si è reso conto di non riconoscersi più nei valori dell’Udc».
Buzzanca conquista nuovi amici e si guarda le spalle dagli ex amici, come ad esempio il presidente della Provincia Nanni Ricevuto, con cui negli ultimi mesi non sono mancati contrasti e dissapori. Ma la campagna elettorale azzera tutto, almeno in apparenza, e così dal palco della Fiera, entrambi si sono mostrati abilissimi a provare a nascondere i dissidi, ricambiandosi “amorevolmente” sorrisi smaglianti , strette di mano ed abbracci. Chissà però cosa accadrà dopo il 28 ottobre, a bocce ferme. Per il momento, la giostra gira e guai a fermarla.
(Danila La Torre)