L’ex sindaco Giuseppe Buzzanca e l’ex capo di gabinetto Antonio Ruggeri di nuovo accomunati e di nuovo sul banco degli imputati . A chiamarli in causa è la Corte dei Conti, che contesta loro «un uso sconsiderato di denaro pubblico» nell’organizzazione dell’incontro di calcio tra Juventus e Monaco, che si giocò al San Filippo il 6 gennaio del 2009 . Per i tifosi fu un grande spettacolo ed un evento sportivo internazionale da conservare nella propria memoria negli anni a venire, ma per il Comune di Messina fu un vero e proprio salasso, come spiega il pubblico ministero Maria Luigia Licastro nell’invito a dedurre recapitato a Buzzanca, Ruggeri ed all’allora dirigente dell’Ufficio di Gabinetto Pucci Mauro.
Sotto la lente di ingrandimento della magistratura contabile è finito il contributo di quasi 60 mila euro, per l’esattezza 57.600,00 erro , versato nelle casse della Società San Marco Sport Events srl, che aveva espressamente sollecitato il sindaco Buzzanca a partecipare economicamente «per la migliore riuscita dell’evento e per gli alti costi di gestione» , oltre a “pretendere” la concessione gratuita dell’impianto e l’accoglienza della squadra ospite (transfer da e per l’aeroporto, vitto e alloggio). Tutto questo in cambio dell’uso del logo della città sul materiale pubblicitario e della denominazione dell’evento calcistico “Torneo Città di Messina”.
Dalla verifica della documentazione acquisita , la Corte dei Conti ha accertato che «il contributo riguardava non un torneo di calcio bensì una sola partita disputata tra la Juventus ed il Monaco» e soprattutto che «non esiste agli atti un prospetto analitico delle spese sostenute né documentazione giustificativa» ma solo una fattura, la n.24 del 6 aprile 2009, di 60 mila euro, che riporta la dicitura «contributo onnicomprensivo per l’incontro di calcio F.C.Juventus- AS Monaco disputato a Messina il 6/1/2009».
Il Pm Licastro osserva inoltre, come non risulti stipulato alcun contratto con la Società San Marco Sport Events srl «in barba alle norme di contabilità pubblica, che allorquando vi sia l’esborso di denaro pubblico richiedono l’osservanza di norme di garanzia». Il pubblico ministero rincara la dose, spiegando che «considerata la dinamica dei fatti e senza voler prestare il fianco ad ulteriori e più gravi apprezzamenti, appare evidente nella circostanza un uso sconsiderato del denaro pubblico; denaro che appare essere stato erogato senza alcuna documentazione probatoria delle spese affrontate».
I dubbi ed i sospetti del pm si infittiscono in considerazione del fatto che «non si capisce a cosa siano serviti i 57.600,00 euro sborsati dal Comune se, con la nota del 29/12/2008, la Società predetta mentre da un lato affermava che “la Società si farà carico di tutti i costi necessari all’organizzazione (cachet, squadre , viaggi aerei, siae, sicurezza pubblicità, trasferimenti, vitto e alloggio etc) dall’altro chiedeva l’ospitalità delle squadre (transfer, vitto e alloggio)».
Secondo la Corte dei Conti , la somma di 57.600,00 euro appare dunque, «inutiliter data», tanto da ritenere la condotta di Buzzanca , Ruggeri e Mauro «quanto meno gravemente colposa». In altre parole, avrebbero provocato danno erariale all’ente.
La Licastro invita, quindi, i tre interessati «a presentare entro trenta giorni dalla notifica della presente comunicazione le proprie deduzioni ed eventuali altri documenti , con la facoltà di chiedere nello stesso termine di essere sentiti personalmente». Il pm avvisa però contestualmente Buzzanca, Ruggeri e Mauro che la «la presente vale anche quale atto di costituzione in mora…» e li avverte che «il danno potrà subire variazioni anche in aumento e che comunque si procederà all’archiviazione dell’istruttoria qualora i presunti responsabili provvedessero al risarcimento del danno».
In pratica, per chiudere subito la vicenda, l’ex sindaco, l’ex capo di gabinetto e l’ex dirigente comunale dovrebbero mettere mani al proprio portafoglio e rimediare a quello che la magistratura contabile ritiene sconsiderato spreco di denaro pubblico. (Danila La Torre)