Una carrellata di immagini vergognose che raccontano in che stato è ridotta la foresteria dello Stadio S. Filippo-Franco Scoglio. In realtà danni prodotti alla foresteria si è al corrente da diverso tempo, anche se non si sa con certezza se il compimento degli stessi risalga alla gestione Stracuzzi o a quella Proto. Quel che è certo è che la foresteria fosse impiegata per ospitare i giocatori dell’Acr Messina nell’ambito di un rapporto convenzionale tra la Società ed il Comune.
Si tratta, dunque, di un fatto risalente a diversi mesi fa che in qualche modo ed è evidente che i danni consistono in veri e propri atti di vandalismo volutamente compiuti da qualcuno.
È quanto il consigliere capogruppo “Articolo Uno – Movimento Democratico e Progressista” presso la Terza Circoscrizione, Santi Interdonato, rileva con una nota rilasciata per porre all’attenzione il fatto dinanzi al quale reputa opportuno che l’Amministrazione Comunale faccia la dovuta chiarezza.
Per dare concretezza alla questione in argomento Interdonato ha deciso di rendere pubblica una documentazione fotografica di cui è in possesso da tempo al fine di far comprendere a tutti di quale infima vicenda si tratti.
“Le fotografie, che si commentano da sole, dimostrano la devastazione prodotta e la chiara volontà di “fare danno” nel peggiore dei modi possibili facendo scempio della proprietà pubblica. Ora, poiché rispetto alla risoluzione della questione non pare vi sia proprio limpidezza, il consigliere circoscrizionale si rivolge pubblicamente all’assessore allo sport, Sebastiano Pino, per invitarlo a rappresentare tutti gli elementi della vicenda, magari partendo da una relazione amministrativa che si immagina sia stata prodotta dal Dipartimento Competente”.
Il consigliere Interdonato chiede di “sapere a chi siano ascrivibili le responsabilità di tipo civile e di tipo penale, nonché quali azioni il Comune abbia intrapreso a tutela dei propri diritti di proprietario.
Pare che il danno prodotto ammonti a circa centomila euro. Ci si augura che l’ingente somma non finisca per gravare sulle casse comunali mentre i responsabili la fanno franca”.