Più che uguali a noi – come li “vorrebbe” il commissario straordinario Luigi Croce – discriminati. E’ così che in realtà si sentono i disabili destinatari della determina n.4 firmata dal dirigente comunale alla mobilità Mario Pizzino. Come si ricorderà, il provvedimento stabilisce che se una persona è non vedente ma deambula, cioè può stare in piedi e non è costretto a vivere su una sedia a rotelle, il parcheggio se lo deve pagare. «La disabilità -recita testualmente la determina dirigenziale – consistente nella mancanza della vista, ove non associata ad altra patologia che comprometta la deambulazione non costituisce presupposto per l’assegnazione dell’area di sosta personalizzata». Il dirigente di Palazzo Zanca Pizzino ha, inoltre, disposto nell’atto che «il costo relativo alla realizzazione e alla manutenzione della segnaletica stradale, sia verticale che orizzontale, di individuazione e delimitazione dello spazio di sosta, nonché la relativa rimozione sono a totale carico del beneficiario».
Contro il provvedimento varato dall’amministrazione comunale, che tante polemiche ha già suscitato in queste settimane, hanno deciso di intervenire le Presidenze dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) e dell’Associazione Nazionale Invalidi e Mutilati del Lavoro (ANMIL), con i rispettivi rappresentanti provinciali , Fabrizio Zingale e Carmelo Paci, e con l’intervento del Vice Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Giuseppe Terranova.
«Dopo aver rilevato che il provvedimento è in aperta contraddizione con la Costituzione Repubblicana, le normative statali, con la Convenzione dell’ONU del 06 dicembre 2007 e con i principi della solidarietà che richiedono rispetto e sensibilità verso le persone gravate dal peso e dai condizionamenti della disabilità – si legge in un comunicato – l’ANMIL e l’UICI rivolgono un forte invito all’Amministrazione Comunale di Messina a revocare, con la massima urgenza, l’iniquo provvedimento; fanno, altresì, appello al Consiglio Comunale ed alle forze politiche affinché, sostengano con determinazione, le ragioni e le istanze delle persone con disabilità».
L’ appello dell’Uici e dell’ ANMIL arriva a qualche giorno di distanza dalle parole del reggente di Palazzo Zanca Croce, che non solo aveva detto chiaramente di non voler tornare indietro sul provvedimento ma si era lasciato andare a dichiarazioni sconcertanti, sostenendo che «come paghiamo noi, devono pagare anche loro altrimenti li faremmo sentire inferiori, mentre per me -aveva detto ancora l’ex procuratore capo –sono persone normali».
Evidentemente, i non vedenti non condividono tale affermazione e chiedono a Croce di ritirare l’atto. (DLT)