Politica

Stancanelli, l’unico leghista siciliano in Europa che divide il Carroccio a Messina INTERVISTA

ASCOLTA L’INTERVISTA ALL’EURODEPUTATO DELLA LEGA RAFFAELE STANCANELLI
di Carmelo Caspanello

MESSINA – Raffaele Stancanelli, l’unico eurodeputato della Lega eletto nella circoscrizione Sicilia-Sardegna (l’unica in cui il generale Vannacci non ha prevalso, giungendo secondo) è pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera politica. Con oltre 44 mila voti, di cui 1.440 ottenuti a Messina (prevalentemente nella zona Sud), dove già si parla di “divisioni interne”, ha superato i candidati rivali e torna al Parlamento europeo, non più in forza a Fdi bensì al Carroccio. L’ex sindaco di Catania ed ex senatore della Repubblica, per ben due volte, ha espresso a Tempostretto le sue prospettive e gli obiettivi per la nuova legislatura, accendendo i riflettori anche su Messina (“non parlerei di tradimenti solo perché qualcuno ha scelto di votarmi…”).

Stancanelli, partiamo dal risultato: oltre 44 mila voti ottenuti la riportano al Parlamento europeo, sebbene con un partito diverso, quello della Lega di Salvini e Sammartino, il vice presidente della Regione attualmente sospeso in seguita ad una inchiesta. Prima era europarlamentare con Fratelli d’Italia. Continua a definirsi un uomo di destra. Crede che l’esito delle urne rifletta il suo personale appeal o sia più un riflesso del sostegno della Lega?
“No, è un gioco di squadra, senza dubbio. Sono una persona apprezzata, quindi molti avranno gradito la mia presenza e il mio impegno, ma il voto non è stato solo per me. Mi è stato conferito grazie al lavoro di tutta la squadra e al sostegno entusiasta della Lega. Naturalmente, a Catania, l’appoggio dei miei amici Luca e Valeria (Sammartino e Sudano, ndr) è stato fondamentale”.

Lei è l’unico eurodeputato eletto nella circoscrizione Sicilia-Sardegna ad avere superato il generale Vannacci. Come definisce questa vittoria? C’è anche un pizzico di rivalsa nei confronti di Meloni e Musumeci?
“Nessuna rivalsa, nessuna rivincita. Avere superato il generale Vannacci non mi entusiasma più di tanto, è un risultato elettorale di cui prendo atto. Non c’era una lotta contro qualcuno, bensì a favore del seggio e il generale Vannacci ha contribuito, come tutti gli altri candidati, al raggiungimento dell’obiettivo. Come ho già detto, ero stato messo all’angolo e non ho mai capito perché. Da quell’angolo ho osservato e ho accettato l’invito affettuoso di Matteo Salvini e Luca Sammartino che mi hanno permesso di continuare il mio percorso in Europa, e ci siamo riusciti”.

Stancanelli, lei è noto per le sue posizioni forti sull’importanza della Sicilia e dell’Italia in Europa. Ha menzionato quanto sia importante difendere l’agricoltura, la pesca, il turismo, ossia le tradizioni siciliane. Quali sono le sue proposte concrete adesso che tornerà nuovamente in Europa per raggiungere questi obiettivi?
“Continuerò l’attività che ho svolto sia nella Commissione giuridica quanto in Commissione pesca. Devo dire che ho anche un obiettivo: quello di entrare nella commissione dell’agricoltura per difendere la nostra tradizione. Non è solo una questione di tradizione, ma anche di produzione, di posti di lavoro e di capacità di essere vicini al mondo dell’agricoltura, della pesca, dell’artigianato, di tutto ciò che rappresenta la Sicilia. Le nostre battaglie sono evidenti. L’altro ieri è successo un fatto gravissimo, mi riferisco ai pomodori provenienti dalla Cina. È assurdo che dobbiamo andare a prendere i pomodori in Cina, è una cosa gravissima. Non c’è nessuna difesa dei nostri prodotti. Penso di aver fatto una bella campagna elettorale basata su cose concrete, anticipando ciò che continuerò a fare nel Parlamento europeo”.

Accendiamo i riflettori anche su Messina, dove ha ottenuto 1.440 voti, superando il senatore Nino Germanà in 38 sezioni. Il consigliere Mirko Cantello aveva comunque annunciato il sostegno nei suoi confronti. Sono segnali di divergenze di veduta all’interno della Lega? Qualcuno parla di tradimento…
“Chi mi conosce sa che non sono un uomo di divisione, ma ho sempre cercato di unire le persone. La mia esperienza politica negli ultimi 10 anni dimostra questo. Immagini ora che sono stato eletto nella Lega. Con la mia esperienza, non mi metterò in giochi di correnti o altro. C’è stato un apprezzamento nei miei confronti da parte di molti dirigenti della Lega che mi hanno sostenuto. Non posso che accogliere ciò con favore. È chiaro che chi mi ha votato ha investito su di me come rappresentante della Lega in Europa, e non posso non tenere conto di questo”.

Lei non parla di correnti e tradimenti, tutto rientra nelle dinamiche della politica a Messina?
“In politica, parlare di tradimenti è fuori luogo. I tradimenti sono quelli umani, personali, non il non dare il voto a questo o a quell’altro nello stesso partito. Sono stato oggetto di tradimento tante volte, quindi immagini se considero tradimento il fatto che un consigliere voti un candidato piuttosto che un altro nella stessa lista. Quindi, nessun tradimento”.
Come valuta il 7% della Lega in Sicilia e come vede il futuro della Lega in Sicilia? In questo contesto, quale sarà il suo ruolo?
“Innanzitutto vorrei fare una valutazione: la Lega a livello nazionale ha preso il 9%, e a livello regionale ha superato il 7%, avvicinandosi al dato nazionale. Questo significa che la trasformazione portata avanti da Salvini, quella di far diventare la Lega un partito territoriale, un partito nazionale, sta funzionando. Altrimenti non ci sarebbe motivo per votare la Lega al Sud e in Sicilia in particolare. Questo è il primo dato importante. Il secondo dato in prospettiva è che può far crescere una grande classe dirigente anche in Sicilia, affinché questo partito nazionale che difende gli interessi dei territori possa essere un sostegno forte all’alleanza di centro-destra. Sono molto ottimista sul futuro di un grande partito del territorio che difende gli interessi della Sicilia e dei siciliani, e in questo senso mi adopererò perché ciò avvenga”.