Già col bilancio di previsione i revisori dei conti avevano “tentennato”. Dubbiosi sul parere da apportare al documento contabile principale dell’amministrazione comunale. Alla fine avevano deciso di concedere un’ultima linea di credito all’Amministrazione: parere favorevole ma con molte, molte condizioni. Adesso quella linea di credito non c’è più. E le dieci pagine sfornate dai revisori Roberto Aricò, Domenico Donato e Domenico Maesano sono “bollenti”: una bocciatura netta ed inequivocabile alla manovra di riequilibrio di bilancio. Una certificazione dello stato comatoso delle casse comunale, del fatto che i conti non tornano più. E che adesso, per l’Amministrazione, la strada diventa seriamente in salita. I revisori sono lapidari: «La manovra di riequilibrio 2011, così come istruita dall’area coordinamento economico-finanziaria, dipartimento programmazione Bilancio entrate, non è idonea a garantire il pareggio finanziario complessivo, nonché il permanere degli equilibri generali di bilancio, anche futuri». Da qui il «parere non favorevole». Eppure i revisori la “la buona volontà”, per così dire, ce l’avevano messa. Il 27 ottobre scorso, ricevuta la proposta di delibera di riequilibrio, avevano scritto al ragioniere generale Ferdinando Coglitore che «da un primo esame, appare non adeguata per garantire i futuri equilibri di bilancio». A destare le maggiori preoccupazioni, il risultato della gestione di competenza dell’anno 2011, secondo il rendiconto trasmesso il 25 ottobre scorso, che certificato un disavanzo “monstre” di 53 milioni di euro.
Ma non solo. I revisori avevano chiesto, senza ottenere risposte convincenti, «se sono stati effettuati “gli opportuni approfondimenti sugli eventuali profili di responsabilità degli organi gestionali e di controllo aziendali a tutela e nel superiore interesse dell’ente”, come indicato nella deliberazione di Giunta del 18 aprile 2011». Avevano chiesto, ai dirigenti di Palazzo Zanca, «di attestare il rispetto delle previsioni di entrata indicate nel bilancio di previsione dell’anno 2011», ma hanno poi dovuto constatare che «le note di riscontro trasmesse dai dirigenti sono prive dell’attestazione richiesta dal collegio». E poi c’è l’Atm, il cui stanziamento di 15 milioni da qui al 2013 è stato, evidentemente, ritenuto insufficiente. Le riscossioni dei residui attivi, per cui è stato «evidenziato il trend fortemente negativo», col risultato che «la mancata riscossione e la inesigibilità degli stessi potrebbe pregiudicare il risultato di amministrazione dell’anno 2011». Non va meglio con i fitti attivi pregressi: a fronte di una previsione di entrata di 5,2 milioni di euro, «si è registrato un introito di 1.027 euro, e ciò è dovuto sia all’aderenza alla reale fase contabile, sia per la complessità delle procedure in itinere, che richiedono tempi lunghi, soprattutto per gli innumerevoli costi di insolvenza che si continuano a registrare. Altra grossa discrasia tra previsioni ed entrate effettive si registra alla voce oneri concessori: 4,3 milioni le somme introitate, 8 milioni quelle previste.
Ancora più grave, se possibile, l’aspetto legato alle riscossioni: «Dai documenti in possesso del Collegio risulta che, a fronte di previsioni di entrata per 5,4 milioni, le riscossioni, alla data del 25 ottobre, sono pari a zero». Il nodo delle dismissioni conferma poi le perplessità già emerse in sede di dibattito sul bilancio: «Come si evince dal rendiconto alla data del 25 ottobre, dal conto del Tesoriere non risultano riscossioni per le “entrate reperite dal patrimonio comunale disponibile”, a fronte di previsioni di entrata per 25 milioni», sebbene venga chiarito che sono stati pubblicati i bandi di vendita per l’ex macello comunale (4,2 milioni), l’ex Amam di Gravitelli (1 milione), un terreno in via Salandra (225 mila euro), l’ex scuola Gesso Stazione (21 mila euro), gli ex Silos Granai (13,4 milioni) e che sia «in via di perfezionamento» la cessione della caserma dei Vigili del fuoco al ministero degli Interni per 4,3 milioni. Infine, «non risultano rimodulate le entrate di cui il collegio ha richiesto un particolare monitoraggio», non c’è il parere di regolarità contabile nella delibera della manovra di riequilibrio e in generale «non è possibile conoscere lo stato di realizzazione degli interventi programmati rispetto a quelli inizialmente previsti». Insomma, un disastro. Tolto il tappeto, s’è scoperto che sotto c’era tanta di quella polvere da far venire i brividi. L’ultima curiosità: pare che la Giunta, alla presenza del ragioniere generale Coglitore, non abbia approvato la delibera di riequilibrio, limitandosi a concordare sull’invio in consiglio comunale. Il quale, con questi chiari di luna, difficilmente potrà epsrimersi diversamente dal collegio dei revisori.