Infrastrutture, “è questione di soldi”, si sente spesso dire.
Ma non solo: molte volte, è anche squisitamente una questione di volontà politica. Che manca, almeno secondo l’associazione “Basta vittime sulla Strada statale 106”.
«È un dato di fatto. Il Direttivo dell’O.D.V “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” lo ha ricordato allorquando il Governo Conte (PD-M5S), approvò il 12 gennaio scorso il Recovery Fund senza prevedere alcun investimento sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte”. Intendiamo ribadirlo oggi – si legge in una nota diffusa alla stampa – dopo aver appreso della nascita di un “intergruppo parlamentare” che ha lo scopo di “spingere” il Governo Draghi a finanziare e realizzare il Ponte sullo Stretto. Ne fanno parte i parlamentari calabresi Domenico Furgiuele della Lega, Fulvia Caligiuri, Roberto Occhiuto, Marco Siclari e Francesco Cannizzaro di Forza Italia, Gelsomina Vono ed Ernesto Magorno di Italia Viva.
I parlamentari calabresi dell’intergruppo sono animati dall’intenzione di rilanciare lo sviluppo infrastrutturale italiano partendo dal Meridione quale espressione di potenzialità socio-economica che trova il suo fulcro in un’opera di importanza vitale per il Sud qual è il Ponte sullo Stretto: 4 miliardi di euro per realizzare 3,5 chilometri di ponte che ogni cittadino potrà attraversare solo dopo aver pagato un pedaggio.
Sono gli stessi parlamentari calabresi che nelle scorse settimane sostenevano che la Statale 106 non poteva essere ammodernata perché non vi erano fondi previsti nel Recovery Fund per la realizzazione di nuove strade salvo essere smentiti dal Direttore Generale della Mobilità e dei Trasporti della Commissione Europea Oliver Silla che, invece, ha dimostrato che è possibile.
Sono gli stessi parlamentari calabresi che sostenevano che la Statale 106 non può essere ammodernata con il Recovery Fund poiché c’è un vincolo che prevede che le opere debbono essere ultimate entro il 2026: ma il Ponte sullo Stretto entro quella data potrà essere terminato?», si chiedono i vertici dell’associazione.
Eppure sarebbe opportuno che per il rilancio del Sud e lo sviluppo infrastrutturale italiano i parlamentari calabresi avessero studiato! Sarebbe bastato poco: capire, ad esempio, che utilizzando i 4 miliardi di euro necessari a realizzare 3,5 chilometri di Ponte sullo Stretto è possibile ammodernare l’intero tratto della strada Statale 106 tra Sibari e Catanzaro Lido attraverso la costruzione di un tracciato ex novo in collina che prevede 4 corsie, due per ogni senso di marcia e spartitraffico centrale.
Il direttivo dell’associazione intende quindi mettere in evidenza che «l’ammodernamento della Statale 106 non solo sarebbe un’opera certamente più importante per il rilancio del Sud e lo sviluppo infrastrutturale italiano ma costituirebbe una scelta fondamentale per la sicurezza di centinaia di migliaia di cittadini che quotidianamente percorrono questa importante arteria viaria. Questa, quindi, è la questione che ancora oggi resta aperta: quante vite umane si possono salvare rendendo moderna e sicura la strada Statale 106? – è il quesito che si pone “Basta vittime” -. La risposta la lasciamo ai parlamentari calabresi a cui chiediamo fatti! Non chiacchiere e intergruppi…».