Nulla di fatto per i dipendenti Atm che ancora sono in presidio costante al comune di Messina per protestare contro i mancati stipendi.
Dai sindacati arriva la cattiva notizia: “”Manca la liquidità anche per il dodicesimo di ottobre deliberato la scorsa settimana”. Orsa, Ugl e Uil Club ritengono necessario il coinvolgimento della Regione per sbloccare la situazione di stallo.
“Piove sul bagnato – commentano i responsabili sindacali Barresi, Lasagni, Alizzi e Urdì -, per i lavoratori che oggi maturano la terza mensilità arretrata più il 25% di luglio”.
“Nell’incontro previsto per questo pomeriggio con il Commissario del Comune – continuano i sindacalisti – chiederemo di accelerare i tempi della procedura di accreditamento vista la disperazione dilagante tra i lavoratori e pretenderemo che nell’utilizzo dei 18 milioni di euro trasferiti dallo stato l’Atm venga messa quale priorità assoluta”.
“Per un’azienda dal presente drammatico e dal futuro incerto – incalzano – diventa pertanto di vitale importanza il coinvolgimento fattivo della Regione, per trovare un percorso condiviso che consenta un impegno economico straordinario, così come previsto dal bilancio comunale non ancora approvato, consapevoli del fatto che con i soli trasferimenti comunali mancano all’appello per arrivare a fine anno oltre 7 milioni di euro”.
“Avevamo sollecitato e avuto garanzie, nel recente incontro con l’Assessorato ai trasporti e con il Commissario Croce, dell’istituzione di un tavolo permanente congiunto tra comune, regione e sindacati, nel quale trovare soluzioni urgenti per gli stipendi e per il risanamento dell’azienda Atm. Crediamo – concludono i sindacalisti – che il confronto non sia ulteriormente procrastinabile se si vuole dare un futuro a 600 lavoratori e al trasporto pubblico cittadino”.
“E’ noto che la politica sia sorda alle esigenze dei lavoratori, che i dirigenti aziendali continuino cariatidi a occupare le poltrone, che i colleghi raccomandati dalla politica non siano liberi di alzare la testa, che le sigle sindacali confederali manovrino la situazione a loro piacimento dimentichi di essere al servizio dei lavoratori – hanno commentano i lavoratori Atm”.
Da loro arriva la proposta di dividere la cifra stanziata, di un milione e trecentomila euro, equamente fra i 598 dipendenti, “ossia 2.173€ a testa, a titolo di acconto sulle retribuzioni maturate e non percepite, senza distinzioni di sorta, indipendentemente cioè dal ruolo e parametro aziendale ricoperti”.