Le conseguenze del nuovo regolamento della reperibilità di turno, varato dall’amministrazione comunale nelle scorse settimane, si fanno sentire ed i primi a patire i disagi sono i cittadini.
Da lunedì infatti i cimiteri rurali sono off limits di pomeriggio ed il Gran Camposanto, dove confluiscono quasi tutte le salme dopo i funerali, chiude i cancelli alle 17, con gravissimi disagi per i cittadini e per le imprese. La novità ha causato il caos e le proteste anche delle parrocchie, perché è chiaro che se i cancelli del Gran Camposanto chiudono alle 17 i funerali dovranno essere officiati in orari tali da poter finire alle 16 o esclusivamente la mattina.
Inevitabile la protesta. Così questa mattina alle 11 davanti al Gran Camposanto manifesteranno il loro disagio le imprese di onoranze funebri, gli operatori dei servizi anche in rappresentanza dei parroci che già lamentano non pochi problemi.
A scatenare il caso è stato infatti il nuovo regolamento della reperibilità di turno che ha rivoluzionato l’organizzazione ma ha escluso del tutto i custodi e chi fino alla scorsa settimana svolgeva il servizio di accoglienza delle salme in orario pomeridiano.
Viene previsto per la reperibilità un solo addetto della polizia mortuaria (che svolge però altri compiti amministrativi) e restano fuori custodi e personale che finora, nonostante la gravissima e cronica carenza d’organico era riuscito, attraverso la reperibilità a garantire l’ultimo addio ai nostri cari fino al deposito.
Il problema non è da poco. I cimiteri a Messina sono 16, più quello centrale. I 16 suburbani sono in gran parte in località collinare e non di facile accesso. I custodi sono appena una decina e devono garantire l’apertura dei cimiteri tutta la settimana. Pensare che 10 custodi possano bastare per coprire tutte le necessità di un Comune come Messina è da folli.
La nuova organizzazione delle reperibilità, varata dall’amministrazione De Luca su proposta dell’assessore Musolino ha gettato nel caos i cimiteri (l’assessore competente è Massimo Minutoli). Le nuove disposizioni non consentono un grande risparmio ma causano un grande disagio.
La protesta delle imprese e dei parroci è anche quella delle famiglie che rischiano, magari perché rimasti pochi minuti in più in chiesa nel momento del più profondo dolore, di accompagnare i loro defunti al cimitero e trovarlo chiuso……
Rosaria Brancato