Ormai è un coro di proteste, sebbene tardivo. L’addio della Vueling che da ottobre ha soppresso i voli da Catania per Roma ha di fatto amplificato un fenomeno che in realtà è periodico e di vecchia data: l’incremento delle tariffe in occasione delle festività per chi rientra in Sicilia.
Cifre da capogiro per chi non ha potuto acquistarli per tempo. E mentre c’è chi invoca l’intervento dell’Enac, chi dell’Antitrust, mentre c’è il balletto tra opposizione e maggioranza per capire chi ha più colpe, l’Unione degli industriali di Confcommercio Palermo lancia una petizione on line.
Da oggi sul sito che gestisce le raccolte firme Change.org è infatti possibile firmare contro il caro voli nell’isola che, a differenza della Sardegna, ha una continuità territoriale solo sulla carta e sugli annunci.
Antonio Lo Coco, presidente dell’Unione degli industriali spiega le motivazioni della petizione, che Tempostretto sposa come battaglia. Invitiamo quindi quanti vogliano unirsi alla battaglia contro il caro voli a firmare la petizione qui.
“Pagare circa 500 euro per un biglietto aereo di sola andata per Roma è fuori da ogni logica. Noi non vogliamo più subire passivamente una simile condizione di svantaggio – spiega Lo Coco -. È mortificante essere costretti a portare avanti una battaglia da cittadini e da imprenditori per ottenere il riconoscimento di diritti apparentemente elementari.
“Da qui nasce questa iniziativa con cui vogliamo dare voce alle tante istanze del territorio e promuovere azioni concrete che portino alla soluzione del problema. Per passare dalle parole ai fatti basterà una semplice firma digitale: più saranno le firme e maggiore sarà il nostro potere di interlocuzione. Da industriali abituati a fronteggiare mille quotidiane difficoltà non vogliamo limitarci alle sterili lamentele ma farci parte attiva per la ricerca di una soluzione che produrrebbe, a cascata, una serie di effetti benefici per la nostra isola”.