In assemblea permanente da oggi e fino a quando non incontreranno il neo governatore della Regione Rosario Crocetta. Le imprese edili siciliane si fermano. Stretta nella morsa di una crisi senza precedenti centinaia di aziende non ce la fanno più. Oggi si sono riunite nell’assemblea straordinaria convocata dall’Ance Sicilia con Confindustria Sicilia, altre associazioni d’impresa e sindacati. Al centro del dibattito le immani difficoltà a cui molte imprese stanno andando incontro a causa, soprattutto, dei pagamenti che non arrivano. Per fortuna un primo risultato l’hanno ottenuto. Grazie alla pressante azione di protesta condotta dall’Ance Sicilia col sostegno dell’Ance nazionale, il ministero della Difesa ha pagato le imprese per le opere realizzate e lo stesso sta facendo l’Anas. Inoltre la Regione siciliana, che in un primo momento aveva annunciato uno stanziamento di appena 26 milioni di euro su un debito per infrastrutture di 409 milioni, dovrebbe aumentare il budget a 65 milioni, più 130 milioni di euro per nuovi impegni di spesa nel 2013. Questo però non basta. E così l’assemblea di oggi è servita anche per decidere di chiudere fino a gennaio, per causa di forza maggiore, tutti i cantieri di quelle aziende che abbiano maturato crediti superiori al 25% dell’importo dell’opera, ponendo il personale in cassa integrazione. Uno stop obbligato dalla necessità di non peggiore ulteriormente la situazione di tutte quelle imprese che già stanno pagando un prezzo altissimo alla crisi. Intanto l’Ance, le imprese e i sindacati si preparano all’incontro con il presidente Crocetta. Presenteranno le schede complete sui crediti vantati dal settore nei confronti della Regione, chiederanno la convocazione di un tavolo di trattativa con associazioni d’impresa, sindacati e banche che definisca nuove strategie e regole per arrivare ad una dichiarazione di stato di crisi del settore edile che consenta, oltre all’attivazione del fondo europeo Feg per aiuti ai comparti industriali in congiuntura negativa, anche la sospensione delle scadenze fiscali e tributarie delle imprese, la sospensione degli interessi sugli anticipi fatture, la dilazione dei pagamenti dei debiti con le banche in misura proporzionale ai tempi di erogazione delle somme da parte delle stazioni appaltanti. Al governo regionale saranno infine sollecitate misure straordinarie per l’immediato utilizzo dei 10 miliardi di euro di fondi europei destinati a nuove opere pubbliche in Sicilia. (Francesca Stornante)