MESSINA – La prima commissione consiliare presieduta da Salvatore Papa si è riunita per parlare dello svincolo di Villafranca, dopo la decisione di inserire lo stop al pedaggio tra le manovre per compensare ai disagi derivanti dai possibili disagi causati dai cantieri del Ponte sullo Stretto, qualora dovessero davvero partire i lavori. Ospiti l’avvocato Fernando Rizzo, in qualità di consulente legale della sottosegretaria Matilde Siracusano, l’ex consigliere Mario Biancuzzo ed Elio Conti Nibali, membro del comitato “Invece del Ponte”.
L’avvocato Fernando Rizzo, uno dei tre ospiti presenti, ha spiegato: “Dopo 52 anni questo comma nella legge di bilancio ci darà la possibilità di sospendere questo pedaggio al casello erroneamente definito di Villafranca. Questo svincolo sarà inserito nella tangenziale che va da Tremestieri a Ponte Gallo. Nella legge di bilancio è stato inserito un comma che permetterà agli utenti di utilizzare lo svincolo per l’anno in corso e per il successivo senza pagamento. Al Cas saranno dati 2 milioni e mezzo l’anno per ristorare questi fondi persi. Nascono dal fatto che il Cas ha comunicato alla Ragioneria dello Stato di lamentare un danno di circa 2 milioni di euro per il mancato pedaggio in entrata e in uscita. In realtà 350mila euro, su 2 milioni, è una cifra che il Cas trasferiva come canone al ministero, quindi l’incasso reale era di circa un milione e 650 mila euro. Ne verranno pagati di più a compensazione di una possibile perdita di introiti dello svincolo di Rometta”.
Anche senza pedaggio a Villafranca, in realtà, chi deve recarsi a Rometta e oltre potrebbe risparmiare 1 euro e 20 uscendo a Villafranca ma mettendo in conto spese maggiori di carburante per percorrere la Strada Statale tra Villafranca e Rometta, soprattutto in estate, quando non mancano le code. Quindi non sempre conveniente.
“Speriamo entro gennaio – ha proseguito Rizzo – o i primissimi giorni di febbraio che si provveda alla sospensione del pedaggio. Il nostro obiettivo è di trasformarlo in una misura definitiva. Si potrà fare solo in un modo: che una volta che verrà completato il ponte la tangenziale interamente venga gestita dalla Stretto di Messina spa, in qualità di società concessionaria. E c’è anche un’altra questione: solo noi messinesi paghiamo la tangenziale. Non lo fa Catania, non la fa Palermo e non lo fanno sul nuovo tratto tra Siracusa e Gela. Ci è stato spiegato che questi soldi pagati dai messinesi servono per fare la manutenzione della tangenziale da Tremestieri a Villafranca. Ma perché non c’è pedaggio in tangenziali simili? Evidentemente è stato per pressioni politiche più potenti rispetto a quelle fatte dai politici messinesi. Il Cas deve recuperare queste somme non dai messinesi ma anche dalla Siracusa-Gela. Le battaglie per lo svincolo di Villafranca avrebbero dovuto farle tutti, non soltanto Mario Biancuzzo”.
Poi a parlare è stato proprio Biancuzzo: “Questa mattina ho fatto un altro reato perché ho accettato un attestato di pagamento falso, dove risulta Villafranca Tirrena ma io non ci sono stato a Villafranca. Venendo da San Saba da 52 anni forse sono villafrancoto? Questa bretella, non un casello, è ubicata dentro la città di Messina ma con una tabella segnaletica falsa che segna Villafranca. Senza contare il malfunzionamento delle macchinette, capita spesso che si inceppino. Parliamo di una tangenziale in cui abbiamo visto per anni incidenti e file chilometriche. A Ponte Gallo non si può uscire per chi viene da Palermo, è una bretella per consentire ai cittadini di spostarsi nello stesso territorio senza pagare e invece hanno messo in ginocchio dal 1972 interi villaggi bellissimi. Riusciremo a farli rivivere e riusciremo a togliere questo pedaggio. Il merito è del centrodestra, di tutti quei partiti al governo che hanno sposato brillantemente una proposta della nostra deputata che ha a cuore la città di Messina (parla della sottosegretaria Matilde Siracusano, ndr), redatta con l’avvocato Rizzo. Non è un ruffianamento, senza di loro, oltre a Tommaso Calderone e Bernadette Grasso, non sarebbe mai stato possibile. Grazie a questo governo, Forza Italia, FdI, la Lega: se si andrà avanti è grazie al governo nazionale di Giorgia Meloni. Ho speso 4mila euro di tasca mia per raccogliere firme, girando ovunque, anche al mare. Noi siamo prigionieri in casa, è corretto secondo voi?”.
Il terzo ospite è Elio Conti Nibali: “Nessuno può dire che questo pedaggio non sia ingiusto o una vessazione. Avete parlato della tangenziale di Catania, di Siracusa, solo qui si paga ed è una vergogna. Ma penso che Biancuzzo dovrà continuare a farlo. Questa è una mancetta chiesta a Ciucci che ha messo 5 milioni. Nel comma c’è scritto che sarà sospeso il pedaggio per il tempo dei lavori del ponte. Sono stati messi questi soldi sul tavolo perché si ripeterà per anni il caos che abbiamo vissuto per anni in tangenziale visto che quel tratto autostradale sarebbe invaso dai mezzi pesanti. Se iniziassero i lavori sarebbe infrequentabile. Abbiamo sentito che si vorrebbe dare questa mancetta ai messinesi, ma come: investimenti incredibili e a Messina diamo 2 milioni? Andate a vedere i soldi messi in campo per altre cose. La domanda che dobbiamo farci è: siamo sempre convinti che dobbiamo andare avanti per favori? Non si ringrazia nessuno, men che mai personaggi che costruiscono i loro percorsi politici su promesse dietro cui spesso si nascondo inganni. Proclamare che è stato risolto il problema del pagamento, mentre si tratterà soltanto di una sospensione temporanea, non si può raccontare. Questa è propaganda. Se invece dobbiamo fare passerelle, e vale per tutti, diciamo ciò che vogliamo. Biancuzzo è stato bravissimo perché questa battaglia è diventata quasi una sua ragione di vita, ma accanto a lui ci sono stati migliaia di cittadini e a loro dobbiamo dire che è una proposta transitoria. Ma visto che c’era questa legge di bilancio non era l’occasione di mettere i soldi per risolvere definitivamente? La lezione è sempre: ‘Se volete qualcosa dovete lasciarci fare ciò che vogliamo’. Ma non lo possiamo accettare”.
In aula, il centrodestra ha preso posizione a favore della sospensione con i capigruppo di Lega e Fratelli d’Italia, Cosimo Oteri e Libero Gioveni, con quest’ultimo a sottolineare che “non è certo una mancetta”. Gioveni ha anche discusso animatamente con Biancuzzo che in un passaggio del suo discorso ha accusato i politici di non aver mai parlato del tema perché concentrati su “interessi personali”. Il capogruppo di FdI ha parlato di “dichiarazioni inaccettabili”.
Diverso il punto di vista del capogruppo del Pd Felice Calabrò, che ha voluto “evidenziare la verità ed evitare che una situazione episodica temporanea, transitoria e fuori luogo possa passare come la grande soluzione”. E ancora: “Non è dignitoso di avere una sospensione di questo tipo. È sacrosanto che il casello non si paghi perché è tangenziale di Messina e nemmeno il consorzio può rivendicare niente. Non mi va bene che si colleghi un nostro diritto a un’opera per cui ci sono così tanti dubbi”.
Nonostante un confronto animato, non c’è stato tempo per continuare a causa della concomitanza con l’inizio della commissione Ponte. È stato tutto rinviato al 27 gennaio.