la storia

Storia di D., “salvata al Papardo e pronta a riprendersi la vita”

MESSINA – La chiameremo D. In una fase della sua giovane vita aveva avuto bisogno del sostegno della Casa famiglia del Cirs. E da mesi era uscita per continuare la propria esistenza in modo autonomo. Ma una grave malattia, all’improvviso, ha reso necessario il ricovero. E poi un intervento delicatissimo all’ospedale “Papardo”. Uno di quegli interventi dall’esito incerto. L’operazione è riuscita e oggi la donna è stata riaccolta in Casa famiglia per la convalescenza.

Sottolinea il Comitato italiano per il reinserimento sociale di Messina, con al centro l’attività per le donne vittime di violenza: “Tutti i componenti del Cirs Casa famiglia ringraziano sentitamente la dottoressa Maria Chiara Zucchetti, direttrice del reparto di Rianimazione, e il dottor Filippo Cascio, responsabile del reparto di Otorinolaringoiatria. Medici del Papardo che, con le loro équipe, hanno seguito e curato con competenza, professionalità e soprattutto delicatezza, tutelando la privacy, un caso molto difficile e complicato. Quando la preparazione nella propria materia si unisce al rispetto della persona, alla disponibilità e all’attenzione verso l’altro si raggiunge il vero scopo della cura”.

E ancora: “È tornata al Cirs, che l’ha sempre accolta e che lei sente e vive come casa sua. Con le attente e amorevoli cure delle operatrici, ci auguriamo che riprenda presto in mano la sua vita e realizzi finalmente tutti i suoi progetti”.

Dieci mamme e otto bambini nella Casa famiglia, otto persone nella Casa rifugio segreta

Ha di recente ricordato, in un’intervista con Tempostretto, la presidente Maria Celeste Celi: “Noi siamo sottoposti a una legislazione severa e a continui controlli dell’Asp. E siamo sempre pieni come struttura. Adesso ci sono dieci mamme e otto bambini. Per decreto regionale abbiamo dieci posti per donne e per dieci bambini. E in più una Casa rifugio, con un alloggio segreto per otto persone: mamme, con figli, che vanno protette fino ai procedimenti giudiziari”.