L’azienda Papardo-Piemonte affida la predisposizione del bando di gara per la mensa ad esterni, alla Federsanità (associazione di aziende sanitarie e comuni) che trasmette una fattura da 24 mila euro, facendo storcere il naso ai sindacati che si chiedono perché non avvalersi del provveditorato interno all’azienda che lo avrebbe fatto a costo zero. Già nei mesi scorsi il Papardo si era rivolto alla Federsanità in un’altra occasione, quella che ha portato all’affidamento della consulenza per la rendicontazione sul bilancio alla Deloitte & Touche. In questo caso si tratta della predisposizione del bando di gara per il servizio mensa, che scadrà a fine aprile. La fattura che la Federsanità Anci ha spedito all’azienda sanitaria il 29 dicembre (protocollata il 12 gennaio in azienda), per “studio analisi e redazione della documentazione di gara”, in base al protocollo d’intesa N°25653 siglato il 21 ottobre, è tornata indietro negli uffici del Papardo per apporre correzioni, mentre c’è chi si chiede perché affidare la predisposizione del bando di gara ad esterni, spendendo quindi una somma di 24 mila euro, e se vi siano gli estremi per saldarla. Sembra infatti che finora abbia fatto avanti e indietro tra gli uffici perché priva di delibera di accompagnamento e quindi di “motivazione” per pagarla.
A rispondere punto per punto è lo stesso direttore generale Michele Vullo: “ I 24 mila euro non sono a carico dell’azienda ma di chi vincerà la gara– precisa a proposito della cifra- Pertanto spetterà alla società che si aggiudicherà il bando il pagamento della somma alla Federsanità, fatto questo che sarà specificato espressamente nell’avviso di gara. Abbiamo deciso di esternalizzare il servizio perché il provveditorato al momento è senza dirigente. Prima di decidere ho fatto una verifica interna, anche perché, visto il tipo di appalto, si trattava di un lavoro non indifferente. In ogni caso non sono 24 mila euro, ma 12 mila euro, perché questo bando di gara è stato predisposto sia per il Papardo che per il Policlinico, abbiamo deciso di procedere insieme”.
Per il Policlinico il servizio mensa scade il 31 marzo, mentre al Papardo a fine aprile, i tempi quindi sono strettissimi ed i bandi dovrebbero in teoria già essere in fase di pubblicazione. Il dg Vullo spiega come l’idea di rivolgersi alla Federsanità, che offre appunto questo genere consulenze e servizi, è nata dalla necessità di avvalersi “di un soggetto terzo specializzato nel settore, tenendo in considerazione l’analisi del mercato e la necessità di un servizio che non riguarda solo la mensa ma anche il bar e le macchinette che distribuiscono bevande e snack. Abbiamo chiesto un bando che tenga in considerazione tutti gli aspetti del servizio, per migliorarlo. Ad esempio che la cena ai pazienti sia servita alle 19 e non più alle 17.30”.
Stiamo parlando di appalti che per il Policlinico superano i 3 milioni e mezzo e arrivano a cifre simili (anche se inferiori) al Papardo.
Ma Vullo sta pensando di ripetere il metodo adottato per la mensa e cioè la “condivisione” della predisposizione del bando con altre aziende, nonché l’affidamento esterno alla Federsanità anci, anche in altri casi “per evitare che vengano avanzati dubbi quanto a criteri o parametri per agevolare una ditta piuttosto che un’altra” ed a procedere anche con una convenzione con la Federsanità della quale, da novembre scorso, è vicepresidente regionale.
Rosaria Brancato