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Storica ondata di aurore boreali in corso, il fenomeno è visibile pure dal Messinese

In queste ore un nuovo “eccezionale” evento di aurora boreale sta stupendo migliaia di europei, dalla Russia fino all’Italia. Le luci dell’aurora si stanno vedendo pure in altre zone dell’Italia centrale e meridionale. Sul Messinese le luci rosse, legati al fenomeno del Sar, acronimo di Stable Auroral Red arc, sono visibili persino da Lipari, e da altri luoghi privi di inquinamento luminoso, aperti a Nord. Lo testimonia lo scatto del fotografo Gabriele Costanzo, da Lipari, che immortala i colori rossi dell’aurora, verso Nord.

Le aurore boreali si formano quando le particelle cariche del vento solare urtano il campo magnetico della Terra. Tali particelle emettono delle onde elettromagnetiche che danno origine alla magia del fenomeno luminoso dell’aurora boreale.

La foto del fotografo Gabriele Costanzo da Lipari, di pochi minuti fa.

Va detto che le aurore boreali si manifestano nelle zone prossime ai poli, principalmente tra i 100 e 400 km di quota, perché le alte altitudini favoriscono la fuga delle particelle dal campo magnetico terrestre. A queste latitudini si ha una maggiore concentrazione di queste particelle, ecco perché generalmente le aurore si vedono oltre il Circolo Polare Artico, fra Alaska, Canada, Groenlandia, Islanda, Lapponia e Siberia.

Per tale ragione osservare le aurore boreali al di sotto dei 50° di latitudine Nord è veramente molto raro. Figuriamoci osservarle fino ai 38° di latitudine Nord, come nel Messinese. A queste latitudini osservare l’aurora è quasi impossibile, se non dinnanzi a tempeste solari veramente estreme, paragonabili ad un evento Carrington. L’evento, inoltre, è immortalato da decine di webcam e foto da ogni angolo d’Europa e da varie regioni del centro-nord.

La colorazione prevalente è stata rossa, tendente al violetto e al verde, caratterizzate da bagliori rossastri verso Nord, visibili soprattutto dalla costa tirrenica. Quello in corso è il secondo evento ravvicinato, che segue la grande ondata aurorale del maggio 2024. Probabilmente siamo di fronte ad eventi particolarmente estremi, che hanno tempi di ritorno anche di vari secoli.

Lo spettacolo dell’aurora boreale osservata dal telescopio virtuale dell’astronomo Gianluca Masi.

Eventi collegati al massimo solare in corso

Il Sole ha cicli di attività di circa 11 anni. Ciò significa che ciclicamente l’attività solare aumenta e poi diminuisce. Durante il massimo solare, il Sole ha più macchie solari, che possono essere osservate con i telescopi come regioni scure sulla superficie solare.

Di conseguenza aumenta anche il rilascio di energia elettromagnetica e di particelle cariche che possono raggiungere la Terra, danneggiando o disturbando i satelliti e le reti elettriche, con la conseguente creazione di spettacolari aurore.

Attualmente ci troviamo nel ciclo solare 25, iniziato alla fine del 2019, quando il Sole è entrato nel minimo solare. Peraltro su tempostretto ne avevamo discusso in tempi non sospetti in questo articolo. Le prime previsioni, tenendo conto di quella data e della durata tipica del ciclo solare, indicavano che il massimo solare si sarebbe verificato nel 2025. Tuttavia, l’aumento di attività e la maggiore presenza di macchie solari osservati sul Sole nel corso del 2023 hanno reso necessaria una nuova analisi della stima. Il picco di questa attività solare si sta raggiungendo in questi mesi, fra la fine del 2024 e l’inizio del 2025.