Continuano gli incantevoli Racconti a Natale alla Casa del Cinema di Taormina con “Storie di Natale per il signor Auster”. Si tratta di una mise en espace tra cinema, musica e parole, reading a cura di Angelo Campolo, musiche dal vivo Nicola Oteri.
Il progetto organizzato a Taormina e a Palermo dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia rientra tra le iniziative promosse e sostenute dall’Assessorato Regionale Turismo, Sport e Spettacolo e volte alla destagionalizzazione e alla valorizzazione delle eccellenze artistiche.
Un altro weekend all’insegna dello spirito di Natale sabato 28 e domenica 29 dicembre alla Casa del Cinema, alle 18:30; si parte dalla novella “Il racconto di Natale di Auggie Wren” di Paul Austerin. Nell’opera lo scrittore riflette sul Natale a seguito dell’incontro con il suo tabaccaio di fiducia Auggie Wren; in un dialogo informale all’interno di una tavola calda, Angelo Campolo prosegue l’immaginaria conversazione con l’autore americano scrivendo di suo pugno alcuni racconti autobiografici.
Nasce un gioco drammaturgico originale che mescola le parole di Auster a quelle biografiche delle persone incontrate dall’attore/autore negli ultimi anni, simili, seppure su coordinate geografiche differenti, alle caratteristiche umane del personaggio ritratto da Paul Auster. Un piccolo grande viaggio alla scoperta dell’altro, antiretorico e assai lontano dalla contemporanea immagine del Natale proposta dai mass media, in cui lo spirito natalizio arriva quasi per caso, confondendosi con gli affanni, le speranze e le attese dei protagonisti di queste storie semplici che finiscono per toccare temi universali nello spazio e nel tempo.
Ogni capitolo di questo viaggio è scandito sullo schermo da immagini o sequenze cinematografiche che rimandano ai contenuti di ciascuna storia; cominciamdo dalla celebre trasposizione filmica del racconto di Paul Auster realizzata nel film Smoke diretto da Wayne Wang nel 1995. Le musiche, eseguite dal vivo dal maestro Nicola Oteri, mescolano composizioni inedite e reinvenzioni di brani celebri come Innocent When You Dream di Tom Waits, nello stile asciutto dei racconti. Ognuna di queste narrazioni avrà come comune denominatore la scoperta dell’altro; riflettendo di storia in storia, sulla nostra capacità e disposizione ad esplorare punti di vista diversi dal nostro.
L’incontro con questo “altro” che spesso ci sorprende, ci disturba o ci disorienta, in fin dei conti dipende da noi. Dal nostro modo di accostarci a lui, dal nostro sguardo, dalla nostra curiosità e soprattutto dal nostro rifiuto di cedere all’indifferenza o ai preconcetti. Un tema speciale, necessario in qualunque forma di celebrazione del Natale, perché consente di riflettere su di una dimensione intersoggettiva che va oltre le singole entità “io” e “tu”: un territorio che di fatto non appartiene a nessuno, all’interno del quale giocano forze molto potenti. Una grande sfida che ci attende, cui siamo chiamati e in cui saremo giudicati a seconda che tratteremo l’altro da fratello o da estraneo.